Tre....numero perfetto

Sabato mattina ho svolto un immersione piuttosto singolare,compagne d'immersione Patrizia e Mirna.
L'ormeggio sulla "secca dei piemontesi" è perfetto; la decisione della rotta da seguire è solo mia, punto la bussola a terra, prendo un paio di riferimenti e valuto di effettuare l'immersione cercando di eseguire un percorso triangolare con il vertice nella punta estrema, praticamente sull'inizio di un altro punto d'immersione.
Non dico nulla alle mie compagne per non impressionarle; una volta indossate le attrezzature ci buttiamo in acqua e dopo i controlli di routine iniziamo la discesa.
Seguendo la catena dell'ancora arriviamo alla base della parete, circa 52 metri, imposto la rotta e mi dirigo apparentemente verso il nulla.A colpi di pinna raggiungiamo un gruppo di scogli isolati che delimitano una nuova batimetrica che scende oltre i 90 metri.
Per noi basta non ci spingeremo oltre, dopotutto siamo a - 62.
Aragoste, un astice, castagnole rosse,tante spugne, uova di totano; sembra di essere a cartunia la vita sembra frenetica in questo punto, i personaggi che la compongono rimangono indifferenti ai raggi delle nostre torce ed ai lampi del flash.
Controllo il tempo......27 minuti...ora di rientrare.......imposto la nuova rotta......diversi colpi di pinna ed ecco apparire un altra parete, non è però la stessa di prima siamo in un altro punto.
Gorgonie, musdee,altre aragoste spugne e coralli , tappezzano questa parete offrendo spunti fotografici eccezionali.
Numerosi scorfani di notevole dimensione sembrano infischiarsene della nostra presenza.
Dobbiamo abbandonare anche questa parte d'immersione, nuovo puntamento di bussola, altra rotta; il fondale si modifica, la roccia lascia spazio alla posidonia e la luce del sole rischiara il fondale con prepotenza; intravedo un gavitello per ormeggi, lo riconosco è quello di "punta secca", se riemergessimo qui dovremmo attraversare tutta cala dei piemontesi per raggiungere la nostra barca.
Invece, smaltendo la nostra decompressione e girellando fra posidonia e tane, raggiungiamo la quota dei 6 metri.
Nei minuti che precedono l'uscita inizio a cercare la barca, non riesco a vederla forse ho sbagliato rotta.
Decido di staccarmi le due decompressive, le lego sul fondo e completato il ciclo di ossigeno lancio il pallone, lego lo spool alle bombole ed informate le mie compagne esco per vedere dove sia la barca.
E' molto vicina,probabilmente nella rotta di rientro ho navigato tenendomi leggermente largo rispetto alla rotta, colpa della deco penso, ma comunque sono contentissiomo di come ho condotto l'immersione.
Avverto le mie compagne, rimetto pallone e spool in tasca mi riaggancio le stage e tutti insieme risaliamo.
Prima di risalire in barca controllo dalla superficie del mare i punti che abbiamo toccato: tre rotte diverse e tre punti d'immersione; il primo: " secca dei Piemontesi", il secondo "punta Secca", il terzo "cala dei Piemontesi", tre punti ed in tre ci siamo immersi....non c'è che dire..... tre numero perfetto

[b]Bravi!![/b] Vi ho visto puntare verso il blu tutti e tre in posizione perfetta, mentre io e Angela ritornavamo dal nostro giretto solitario a -52 metri.... non ci avete neppure visto da quanto eravate concentrati. Comunque eravate uno spettacolo in acqua!

Cavolo cosa mi sono perso, ma non credo fosse per me, almeno dal proflo descritto.
Buon per voi, fate morire d'invidia!
siete grandiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!! :h10:

Spartaco sei grande !!!!!
Il tuo bel racconto rende giustizia a una delle immersioni che più mi ha messo alla prova e che pertanto mi ha maggiormente resa orgogliosa-
Grazie :drunken: