I cingoli dello Scardigli

Dopo numerosi tentativi di riuscire a trovare un pò di visibilità su il relitto Scardigli ad Antignano abbiamo finalmente fatto centro.
Sabato mattina imbarco dal porticciolo del Deep Inside a Quercianella, sul gommone siamo sei sub: Sabrina di Lecco, Rolando di Roma, Maurizio e Alessandro di Livorno ed io e Marcello di Firenze.
30 minuti di navigazione accompagnati da un leggero scirocco che sappiamo contribuirà a schiarire l'acqua; giunti sul punto segnalato dal GPS al secondo tentativo di lancio del pedagno di profondità centriamo in pieno il relitto.
Caliamo in acqua le stage, indossiamo le attrezzature e via sul pedagno.
Un problema alla bombola dell'ossigeno mi costringe a ritardare la discesa; torno al gommone cambio la bombola e inizio la discesa.
Scendo lungo il pedagno, l' acqua e limpidissima e la scia delle bolle lasciata dal gruppo che mi precede crea uno scenario surreale.
Intorno ai 45 metri ecco apparire la sagoma intera del relitto, mi soffermo per godermi questa visuale alcuni attimi......da che parte inizio l'esplorazione?
Subilto verso la poppa,solo una parte dell'elica a 4 pale è visibile l'altro pezzo è completamente ricoperto di fango; salgo sulla fiancata e mi dirigo verso la prua, pochi colpi di pinna ed ecco l'occhio di cubia con all'interno ancora la sua ancora. Proseguo, sulla prua un bel grongo di circa due metri scivola dentro al relitto.
Un occhio alla scorta gas: tutto ok; inizio a perlustrare la coperta in direzione del fumaiolo che malgrado il relitto giaccia su di una fiancata da un sacco di anni ancora non è collassato.
Una rete da pesca con ancora tutti i galleggianti si alza dalla base del fumaiolo per una ventina di metri, oggi con ottima visibilità è molto spettacolare ma sarebbe pericolossisima in condizioni di scarsa visibilità.
Sono ormai davanti alla stiva, sulla sabbia è riconoscibile un cono di un grammofono: illumino l'interno e dopo aver visto che lo spazio al suo interno è libero da pericoli entro.
Subito l'oscurità dell'interno rende l'ambiente più ostile. Il fascio di luce crea ombre sinistre fra rottami irriconoscibili coperti di fango, sono visibili anche i famosi cingoli che hanno indotto molti sub a ribattezzare questo relitto come "il relitto dei carrarmatini",ma in realtà questi cingoli erano destinati a macchine per la movimentazione della terra; le bolle iniziano a far precipitare sedimento dalle strutture superiori e la prudenza mi invita a non inoltrarmi oltre.
Sono nuovamente fuori, nuovo controllo strumenti: gas ok e sono già passati oltre 20 minuti.
Giro intorno al fumaiolo, palleggio con un galleggiante della rete e due saraghi enormi schizzano fuori dal relitto impauriti dal rumore che ho provocato sbattento il galleggiante contro il fumaiolo, forse al rumore delle bolle si erano abituati, ma il palleggio proprio non lo reggevano.
I miei compagni stanno già risalendo e mi fanno segnali perchè anche io li raggiunga.
Ancora un passaggio e inizio la risalita.
Dopo 90 minuti sono fuori, che spettacolo.......................
Ed oggi abbiamo fatto altre immersioni..........ma questa è un' altra storia

inizio a sentire la mancanza delle bolle !!!!!!!!!!!!ed anche del faticosissimo ripristino dell'attrezzatura di ogni fine settimana dopo-immersione, ma per fortuna leggendo questi resoconti di ogni nuova e affascinante immersione, riesco ancora chiudendo gli occhi ad immaginarmi li' con voi, riesco a sentire il mio respiro attraverso l'erogatore, le risate fatte in barca o gommone, ma soprattutto il sapore di mare che rimane sulla bocca e sulla pelle dopo ogni immersione!!!!!!!!!!
Continuate a scrivere così posso "immergermi" restando asciutta anch'io!!!!
Grazie grazie grazie!!!!! baci a tutti i

Mi è stato chiesto di aggiungere maggiori dettagli sul relitto, eccoli
Il relitto è ben conservato è appoggiato sul fianco di sinistra e si trova ad una profondità tra i 58 ed i 68, con buona visibilità è un immersione piuttosto facile, ovviamente parlando sempre di un immersione tecnica,altro discorso se la visibilità è pessima.
La rete presente attaccata al fumaiolo è lunga ed ingarbugliata fonte di indiscutibile rischi in condizioni di scarsa visibilità; il fondale è il solito fangume che si trova in tutte le zone di Livorno quindi basta poco che il sedimento azzera la visibilità.
La penetrazione nella stiva e piuttosto facile viste le dimensioni dell'ingresso ma una volta nel relitto le bolle che urtano le pareti fanno precipitare molto sedimento che in breve azzera la visibilità.
Con un tempo di fondo tra i 25 ed i 35 minuti si può fare un esplorazione approfondita; sul fondo sono presenti alcuni oggetti di vario tipo tra ancore perse alcune leve per il tiraggio ed altre cose ormai sedimentate e non facilmente riconoscibli. La flora sul fondale eccetto alcuni rami di paramucea è quasi assente ed anche il pesce rispetto ad altri relitti non è molto.
Il relitto è sulla rotta di navigazione di tutte le imbarcazioni sia commerciali che civili quindi in barca occorre ci sia personale in gamba per qualsiasi evenienza.
Come molti sanno per effettuare l'immersione ci siamo appoggiati al diving Deep Inside di Quercianella, che effettua questa immersione su richiesta con il gommone partendo dal porticciolo del Lido di Chioma con una navigazione di circa mezzora.
Per prenotare il tuffo telefonare ad Elisabetta al 3398052664