IL RELITTO DEL KENT
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IL RELITTO DEL KENT
[img]http://www.aquastories.com/kent_10.jpg[/img]
Nello splendido scenario del mare di Sicilia,davanti alla penisola di San Vito Lo Capo.....
l Kent era una motonave da carico, con stazza lorda di 783 tonnellate, di proprietà greca e con bandiera cipriota. Partita da Siracusa il 30 giugno del 1978 e diretta a Brindisi, ripartiva il 5 luglio dello stesso anno diretta in Nigeria. La nave trasportava il seguente carico: 4310 colli (zampironi, corani ecc.) di merce varia, del peso di 32 tonnellate, 8000 sacchi di palline di polietilene, del peso di 20 tonnellate, 1400 sigarette per l’equipaggio, 27 tonnellate di carburante e 1300 kg di olio lubrificante.
Il Comandante era un greco, Liakos Hristos, mentre l’equipaggio era composto da dieci persone, di cui due greci, un ghanese, cinque pakistani e due del Gambia; proprietario del Kent era il greco Tsourinakis Thomas
Il giorno 7 luglio 1978, alle ore 16, mentre la nave era alla fonda a San Vito Lo Capo, scoppiava un incendio nella sala macchine: non riuscendo a spegnerlo, l’equipaggio veniva sbarcato con una scialuppa di salvataggio; successivamente arrivavano per il soccorso due motovedette della Capitaneria di Porto e un motopesca di Castellamare del Golfo. L’otto luglio intervenivano due rimorchiatori per spegnere l’incendio, ma le operazioni si dimostravano inutili. Alle ore 11.40 il Kent iniziava ad affondare lentamente, ancora legata alla catena dell’ancora; quando l’acqua iniziava a penetrare nello scafo più rapidamente la nave cominciava ad accelerare la sua discesa verso il fondo e alla fine, sulla superficie del mare, un ultimo pezzo di prua a scompariva per sempre alla vista. Ad urtare sul fondo, invece, fu per prima la zona di poppa; ancora oggi, a destra della poppa è visibile l’ammaccatura generata dall’impatto della nave col fondale. Il violento colpo smosse l'aria intrappolata sottocoperta, tanto che le enormi bolle raddrizzarono lo scafo, facendolo adagiare sul fondo in perfetto assetto di navigazione. Due containers di legno contenenti Corani, per la diversa velocità di discesa sul fondo dovuta al diverso peso specifico, andarono ad appoggiarsi una ventina di metri più avanti dell'ancora. Il relitto, per questo motivo, fu subito noto come "nave dei Corani". La posizione del relitto è nel punto 38° 09’ 51” nord e 12° 46’ 73” est, quasi difronte alla vecchia Tonnara del Secco ,su un fondale di 50 m; oggi il Kent, dopo quasi trent’anni, ospita una fauna sorprendente, con gli scorfani in testa alla classifica delle presenze.
Un’immersione da considerarsi comunque impegnativa,visto che occorre effettuare una discesa verticale nel blu e un percorso subacqueo che si snoda sempre tra i quaranta e cinquanta metri…ne vale la pena però…
[img]http://www.aquastories.com/kent_21.jpg[/img][img]http://www.aquastories.com/kent_affonda02.jpg[/img]
Nello splendido scenario del mare di Sicilia,davanti alla penisola di San Vito Lo Capo.....
l Kent era una motonave da carico, con stazza lorda di 783 tonnellate, di proprietà greca e con bandiera cipriota. Partita da Siracusa il 30 giugno del 1978 e diretta a Brindisi, ripartiva il 5 luglio dello stesso anno diretta in Nigeria. La nave trasportava il seguente carico: 4310 colli (zampironi, corani ecc.) di merce varia, del peso di 32 tonnellate, 8000 sacchi di palline di polietilene, del peso di 20 tonnellate, 1400 sigarette per l’equipaggio, 27 tonnellate di carburante e 1300 kg di olio lubrificante.
Il Comandante era un greco, Liakos Hristos, mentre l’equipaggio era composto da dieci persone, di cui due greci, un ghanese, cinque pakistani e due del Gambia; proprietario del Kent era il greco Tsourinakis Thomas
Il giorno 7 luglio 1978, alle ore 16, mentre la nave era alla fonda a San Vito Lo Capo, scoppiava un incendio nella sala macchine: non riuscendo a spegnerlo, l’equipaggio veniva sbarcato con una scialuppa di salvataggio; successivamente arrivavano per il soccorso due motovedette della Capitaneria di Porto e un motopesca di Castellamare del Golfo. L’otto luglio intervenivano due rimorchiatori per spegnere l’incendio, ma le operazioni si dimostravano inutili. Alle ore 11.40 il Kent iniziava ad affondare lentamente, ancora legata alla catena dell’ancora; quando l’acqua iniziava a penetrare nello scafo più rapidamente la nave cominciava ad accelerare la sua discesa verso il fondo e alla fine, sulla superficie del mare, un ultimo pezzo di prua a scompariva per sempre alla vista. Ad urtare sul fondo, invece, fu per prima la zona di poppa; ancora oggi, a destra della poppa è visibile l’ammaccatura generata dall’impatto della nave col fondale. Il violento colpo smosse l'aria intrappolata sottocoperta, tanto che le enormi bolle raddrizzarono lo scafo, facendolo adagiare sul fondo in perfetto assetto di navigazione. Due containers di legno contenenti Corani, per la diversa velocità di discesa sul fondo dovuta al diverso peso specifico, andarono ad appoggiarsi una ventina di metri più avanti dell'ancora. Il relitto, per questo motivo, fu subito noto come "nave dei Corani". La posizione del relitto è nel punto 38° 09’ 51” nord e 12° 46’ 73” est, quasi difronte alla vecchia Tonnara del Secco ,su un fondale di 50 m; oggi il Kent, dopo quasi trent’anni, ospita una fauna sorprendente, con gli scorfani in testa alla classifica delle presenze.
Un’immersione da considerarsi comunque impegnativa,visto che occorre effettuare una discesa verticale nel blu e un percorso subacqueo che si snoda sempre tra i quaranta e cinquanta metri…ne vale la pena però…
[img]http://www.aquastories.com/kent_21.jpg[/img][img]http://www.aquastories.com/kent_affonda02.jpg[/img]
Re: IL RELITTO DEL KENT
Molto bello il racconto e le spiegazioni, se capitate da quelle parti andate
a visitarlo, ne vale davvero la pena.
a visitarlo, ne vale davvero la pena.
Re: IL RELITTO DEL KENT
No Scusa Pat vengo qui che risparmio in Berlucchi.
Albertone- Numero di messaggi : 59
Età : 49
Data d'iscrizione : 03.01.09
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