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Messaggio Da faraone1 Dom Mar 06, 2011 2:00 pm

[size=14]Prendendo spunto dall'invito di Marcello eco qui di seguito il report di un tuffo sulla Haven


[justify]La settimana finisce quasi sempre allo stesso modo cioè con il viaggio di ritorno in macchina diretto verso casa dopo un WE passato negli abissi del mar ligure dalle parti di Arenzano, tanto per cambiare ho fatto qualche tuffo sulla Haven.
Per quanto riguarda l’inizio della settimana quello è sempre uguale, la telefonata da parte di Niko, figlio del Gino, arriva sempre il mercoledì e mi chiede come sempre:
[b]Compare, saluti e convenevoli di rito poi, cosa devi fare giovedì?[/b] [i]immaginate il tutto pronunciato con accento ligure[/i]
Ed io con la solita risposta:
[b]Nulla cumpà, a che ora devo arrivare?[/b] [i]dalla serie voglia di lavorare saltami addosso[/b]
È sott’inteso che stiamo parlando di un tuffo infrasettimanale sulla Haven ed il tutto sempre per colpa di qualche straniero di turno che ha intenzioni di visitare il relitto.
Così dopo il tuffo del giovedì prendo le nuove info sui tuffi del fine settimana e torno di volata a casa, nel mentre la telefonata di rito a Fox per fargli invidia, e quella a Placebo per invitarlo al tuffo del sabato seguente.
Si avete capito bene sto telefonando mentre guido, ma lo faccio con cura ed attenzione utilizzando un fantastico auricolare, Voi subito malpensanti Ah ah ah ah ah .
La telefonata a Placebo ha il seguente contenuto:
FARA1- compare allora che fai vieni?
PLACEBO- si compare la cosa mi alletta molto.
FARA1- allora compare ti stimolo la cosa dicendoti che possiamo fare RUN TIME di oltre 90’
PLACEBO- che mi dici cumpà, davvero?
FARA1- davvero cumpà ci sono i belgi che si fiondano in OC ed hanno tempi del genere
PLACEBO- allora sa da fare sto tuffo
FARA1- cumpà non puoi non esserci, ci sarà da divertirsi
PLACEBO- compare come facciamo con il gas?
e si conclude con:
[b]Cumpà tranquillo il diluente lo carico io, sarà sufficiente che tu arrivi in tempo.[/b]
Appuntamento fissato per sabato ore 13.00 porto di Arenzano c/o il Diving.

Arriva il giorno prescelto e al Diving ci incontriamo con gli altri componenti del gruppo.
Un saluto veloce, 4 chiacchere in compagnia qualche presa per i fondelli, insomma il solito clima di divertimento e poi subito a scaricare le nostre belle automobiline dal tutto il materiale che occorre per il tuffo e tra un viaggio ed un altro le burle si susseguono per questo oggetto piuttosto che un altro, insomma è continua e divertente.
Terminate le operazioni di “camallaggio” termine ligure per indicare trasportare come dei facchini, si ritorna tranquilli seduti al vicino bar per dissetarci, c’è il BAGASCIO altra guida CCR, c’è il GINETZ la guida alcolica, lui usa ancora l’ARIA, ed io lo dico sempre “l’ARIA non va bene nemmeno per gli AREOSOL” poi c’è tutto il variegato gruppo di sub stranieri all’inizio sembravano fossero francesi invece con nostro piacere scopriamo subito essere belgi, poco male sempre sub sono.
Lasciamo da parte tutti i convenevoli ed iniziamo a mettere in pista il materiale, compare Placebo mi da la sua bombola del diluente che assieme alla mia parto subito per la miscelazione, sembro mago merlino, il Balascio prende le bombole dell’ossigeno di tutti i reb e si posiziona al Booster per una carica adeguata, solitamente qui noi usiamo averle a 230/250bar, Niko ne frattempo sta finendo di caricare i bibo di coloro che si tufferanno in OC “preistorici” ah ah ah ah.
Per quanto riguarda la gestione, quantitativo e tipologia del Bail-Out, già durante la settimana io e Placebo ne avevamo abbondantemente discusso giungendo alla solita conclusione che prevederà la condivisione dei gas tra me e lui e saremo armati rispettivamente io con una S80 di Trimix 20/30 e lui con una S80 di EANx 50% .
Finiti tutti i preparativi e terminati i test di controllo dei rebreathers, ci sollazziamo, seduti nuovamente al bar, gustandoci la visione del piazzale con tutti i sub che si preparano assemblando materiale vario e le risate si sprecano.
Del resto anche davanti a colui che ha inventato le procedure per andare in acqua avremmo da ridire, quindi noi per non essere da meno non ci sottraiamo a ciò e partono i commenti tipo:
“guarda quello…., e cumpà vedi quest’altro….., si cumpà ma come farà questo……., eh eh eh che se ne farà di tutta quella roba……, insomma come delle pettegole intente a malignare su tutti, ignari noi che molto probabilmente loro stanno malignando sulle nostre di attrezzature che fanno bella mostra allineate sul muretto come delle modelle.
Finiti i preparativi da parte di tutti ecco che è arrivato adesso il momento delle presentazioni, ci presentiamo, ci salutiamo, ci scambiamo info e chiarimenti anche su argomenti che centrano poco con la subacquea, magari discussi con qualcuno di loro anche grazie ai forum, poi si torna seri e inizia il breafing della tipologia del tuffo, dettagliato, e quando dico dettagliato è dettagliato.

[b]Il breafing[/b]
Inizia la suddivisione dei gruppi e tutti radunati sul piazzale, attenti ad ascoltare il breafing:
Una volta arrivati sul punto d’immersione io salterò in acqua per primo e mi posizionerò alla quota di -5mt., le potenzialità del reb mi permettono di aspettare tranquillamente incurante del tempo che passa, qui attenderò l’arrivo di tutti i facenti parte del mio gruppo ed una volta completato inizieremo la discesa sarà condotta sempre tenendo la cima di discesa fino ad arrivare a -33mt. sul cassero dove, effettuati gli ultimi accorgimenti e verifiche ci scambieremo un cenno di OK.
All’OK di tutti, inizierò la discesa in diagonale seguendo una linea che mi porterà verso poppa con profondità progressiva sino a raggiungere la quota di -47mt. che mi permetterà di sorvolare le bitte e gli argani di poppa del lato di DX del relitto, poi si scenderà ulteriormente di quota per raggiungere la balaustra a –53mt. qui effettueremo il salto fuoribordo e tenendo la fiancata del relitto alla nostra DX scenderemo verso la quota massima programmata per questa immersione che è di -75mt.
Avremo così già dai -66mt la vista del timone della nave e subito sotto le prime pale dell’enorme elica.
Ricordo che essendo una petroliera di vecchia concezione, essa ha una sola elica molto grande tanto è vero che una sola pala misura quasi 5mt di lunghezza, pertanto la visione dell’insieme è molto suggestiva.
Il passaggio sarà effettuato a raso del bulbo dell’elica stessa lasciandoci alla nostra SX il timone.
Una volta effettuato il passaggio io recuperò un po’ di quota posizionandomi a circa -70mt un po’ lontano dall’elica stessa fornendovi un riferimento visuale e continuerò la mia lenta risalita verso quota -65mt che manterremo tutti.
Qui con il relitto sempre alla nostra DX percorreremo il tragitto che ci separa dall’inizio dello squarcio.
Vi ricordo che lo squarcio è molto grande pertanto è poco probabile che abbiate la visione dell’insieme, quasi impossibile anche con ottimissima visibilità, [i] il superlativo rendeva meglio il discorso,[/i] indicazione curiosa “una volta che non avrete più ferro alla vostra DX significa che siete nel bel mezzo dello squarcio.
Arrivati allo squarcio, faremo un controllo monometrico e coloro che avranno almeno 100bar di back-gas potranno effettuare la penetrazione dentro lo squarcio con successiva uscita dal boccaporto della stiva, coloro i quali non avranno i 100bar richiesti, continueranno la risalita lungo la paratia esterna del relitto andando direttamente sul ponte di coperta alla quota di -54mt dove assieme alla guida Bagascio verranno condotti alla cima di risalita.
Il giro fino a questo punto durerà 25’ nel senso che dal momento che uscirò per primo dal boccaporto della stiva mancheranno circa 3’ al 25° pertanto l’ultimo si troverà perfettamente in tempo.
Usciti tutti effettueremo il giro del castello lasciandolo sempre alla nostra DX via via recuperando quota secondo i rispettivi piani di deco.
Una volta arrivati alla cima la risalita sarà diretta solo alla superfice.
La conclusione del breafing è che per noi guide, FARA1, BAGASCIO, GINETZ e un belga, io aprirò le danze e tutti gli altri intervallati dalla rispettiva guida al seguito.
Per voi lettori aggiungo l’informazione che il breafing l’ho fatto in lingua francese per i belgi e successivamente per gli italiani del gruppo del Ginetz in lingua italiana nuovamente tradotto in francese simultaneamente da un belga ancora per i belgi.
Ricordo che per un tuffo sulla Haven il rapporto è di 1:3 quindi visto il totale di sub partecipanti i gruppi saranno 4.
Gruppo 1- Fara1 meg, Valentina usa un classic, Roland OC e compare Placebo meg;
Gruppo 2- Bagascio vision, Vinctor OC, Andrea OC, Nicolas OC;
Gruppo 3- tutto formato da belgi compreso la guida tutti in OC;
Gruppo 4- GINETZ OC in testa ed i restanti 3 sempre in OC tutti ad ARIA.

[b]La partenza[/b]
Il Gino, patron del diving e comandante del gommone, tra uno scherzo e una vezzo con frasi liguri e francesi ci richiama tutti all’ordine, si fa per dire e ci avvisa che possiamo iniziare le procedure di imbarco dei materiali.
Tutti i partecipanti calzano le loro pesanti attrezzature, è fantastico vedere una orda di uomini e donne che freneticamente, come soldati dell’antico esercito romano durante le campagne, si preparano armandosi di materiali vari, bene anche noi o meglio loro, i sub belgi si preparano.
A questo punto abbiamo ricominciato a ridere come delle belve perché le configurazioni erano davvero fantascentifice al limite del fantastico, vicino al giurassico.
Es. tribombola dove la 3^ bombola era montata capovolta con il rubinetto CMQ irraggiungibile;
bibo con manifould centrale rivolto verso il dietro;
deco-butle in carbonio, belle leggere, poi zavorrate con pesi sui fondelli;
erogatori le cui fruste compivano routing da fare invidia anche ai meccanici dei top-team di F1 ecc.ecc.
Fantastico, davvero fantastico, in questi momenti si vede davvero come il genere umano sia dedito a diversificarsi anziché uniformarsi.
Terminata la fase di divertimento anche noi iniziano a vestirci, un rapido cenno d’intesa e sia io che Placebo che il Bagascio iniziamo a prepararci.
Come a mio solito indosso la macchina già dal balconcino davanti a diving e percorrendo i pochi metri che mi separano dall’imbarco inizio la procedura di pre-ventilazione e riscaldamento del filtro approfittando di questi minuti, in cui tutti gli altri stanno per terminare le operazioni di imbarco, per effettuare gli ultimi test e verifiche della macchina.
Salgo in barca e mi accomodo al mio posto, sempre a poppa sul vano motore, sempre con il boccaglio del reb in bocca, alcuni, incuriositi, mi guardano chiedendosi forse, ma che fa inizia l’immersione a secco?
Terminati i test, risultato tutto OK, mi metto in piedi sulla poppa del grosso gommone, ed una volta che tutti hanno preso posto mi dedico alla spiegazioni delle dotazioni di bordo, ed alla logistica della nostra stazione di deco.
Adesso è il momento di partire, avviato il motore si mollano gli ormeggi, partiamo e durante il breve tratto percorso, a velocità ridottissima, d’uscita dal porto rammento a tutti che sulla cima di risalita troveranno una lavagnetta, proprio in concidenza con il traversino, cima di collegamento della stazione di deco con la risalita, con scritti i nomi dei singoli sub, ai quali spiego nuovamente che al passaggio in risalita dovranno personalmente cancellare il proprio nome per avere una delle garanzie che in acqua non ci sia rimasto nessuno.
Certo procedura antica e a volte inutile, ci sono le guide che sorvegliano il gruppo assegnato, ma molto efficace per mantenere l’attenzione di tutti i sub costante anche in deco quando erroneamente si pensa che tutto sia finito.
Appresa anche questa notizia e ribadita più di una volta, l’importanza di quest’ultimo monito, faccio l’appello tutti presenti.
Usciti dal porto, Gino frusta la cavalleria e, in pochissimi minuti siamo ormeggiati sulla verticale del relitto.
Il mare è calmo, il tempo è bello, non ci sono segni di corrente, [b]La Grande Signora del Mediterraneo[/b] ci attende, saluto tutti e come da breafing salto in acqua per primo, andandomi a posizionare alla quota di -5mt ad attendere che gli altri entrino in acqua.

[b]l’immersione[/b]
Sono in acqua ad aspettare che gli altri arrivino così come da breafing, dopo poco tempo due sub effettuano la loro bella entrata in acqua e subito cima di discesa alla mano mi superano, io sono sempre fermo a -5mt, e la discesa dei due sub continua con stile macigno e svaniscono del blu verso il relitto.
Non do peso alla cosa, non sono del mio gruppo ne tantomeno di uno dei gruppi che farà il giro organizzato, infatti in barca ci sono altri 2 gruppi che faranno un giro diverso dal nostro.
Arriva Placebo, arriva la ragazza con l’ispiration accompagnata dal suo buddy, arriva il Bagascio, siamo tutti in attesa attaccati ala cima alla quota di circa -7mt. poi non si capisce più nulla continuano a scendere sub da ogni dove e nessuno si ferma più tutti vanno giù, sembra di giocare a Shiangay, avete presente qual gioco con i bastoncini che una volta lasciati cadono da tutte le parti senza una logica interpretabile, bene ecco questa è stata la sensazione che ho provato.
Ci guardiamo, in tutto sono appena passati 4’, sono stati tutto sommato abbastanza veloci ma adesso nessuno viene più giù quindi decidiamo di scendere e magari di trovare tutti che ci attendono sul ponte del cassero a -33mt.
Cima di discesa alla mano e in perfetta fila indiana il gruppetto da me capitanato, che non ha minimamente pensato di fare lo shiangay, arriva sul ponte a -33mt. con al seguito Placebo che tiene dentro Valentina ed il suo compagno, dietro il Balascio, ci avvediamo che i belgi hanno deciso di fare come a loro solito, alla francese “OK tutti giù ognuno per se.”
Rapido segno e scambio di frasi convenzionali tra me ed il Balascio e subito modifichiamo il piano d’azione separandoci in 3 gruppi distinti:
io che seguirò il piano originale, come da breafing con il mio gruppo, mentre sguinzaglio il Bagascio che come un mastino raggiunge i suoi 3 sub che avevano deciso di fare da soli e così riformati i gruppi loro faranno un giro di contingenza, la guida belga ed il suo gruppo che non so nemmeno dove sia finita non li ho presi in considerazione dall’inizio.
Iniziamo il giro, ricordate il breafing, bene io l’ho seguito alla lettera del resto l’avevo fatto io.
La discesa quindi prevede il raggiungimento in diagonale delle bitte di poppa del lato di DRITTA del relitto, la visibilità è fantastica la corrente e nulla anche sul fondo così continuando la discesa arriviamo al salto fuoribordo e raggiungiamo la zona del perno del timone quindi la bella ed enorme elica.
Giunti all’elica questa si presenta illuminata a giorno, infatti tutti i sub degli altri gruppi anziché seguire il breafing che prevedeva il passaggio dell’elica da DX a SX, si sono fiondati da SX e quindi giungevano alla stessa da lato opposto al nostro con un suggestivo incrocio di fasci luminosi.
Qui ci siamo incontrati e scambiandoci gesti d’intesa abbiamo effettuato il passaggio dell’elica per poi continuare con il piano.
Mentre sono in attesa che tutto il mio gruppetto faccia il tempo di permanenza alla quota dell’elica, vedo che alcuni dei sub degli altri gruppi arrivati all’elica, si scambiano delle strette di mano, delle pacche sulle spalle, curioso ma ormai non mi meraviglio più di nulla.
Nel rispetto del runtime riprendiamo la nostra pinneggiata e ci dirigiamo verso lo squarcio, periodicamente mi volto indietro per osservare se tutto è OK scambiando dei segnali con l’utilizzo della fonte luminosa, la torcia, ricevendone sempre risposta OK.
Giunti allo squarcio recupero nuovamente quota e mi posiziono pronto per iniziare la penetrazione, mi rivolgo indietro per fare l’ultimo controllo e mi accorgo che altri sub si sono accodati al mio gruppo, poco male.
Ripeto, ormai assuefatto, alle stravaganze fin qui manifestate dal gruppo di sub, non mi meraviglio e cerco di capire di quale gruppo di tratta, vengo subito contattato dal capogruppo, fantastico è il Balascio, che raggiunti i suoi li ha fatti tornare indietro, senza passaggio tra elica e timone, facendoli rispettare per quanto possibile il piano di immersione.
Adesso con i due gruppi ricompattati, chiedo il consumo ai sub in OC e tutti mi rispondono con consumi all’interno del range di sicurezza, ricordate avevo richiesto almeno 100bar di back gas per la penetrazione.
Iniziamo la penetrazione, con la mia potente torcia, illumino le parti interessanti dell’interno della stiva, e più che una guida sub assomiglio alla safety-car durante un GP di F1 infatti tutti i sub appena entrati nella stiva subito si sbizzarriscono a voler fare ciò che gli pare ma prontamente richiamati all’ordine sia da me che sono davanti a tutti che dal Balascio che spinge dal dietro, non resta loro di rispettare la fila ed accodarsi ed ordinatamente effettuare il giro turistico preparandosi poi per l’uscita dal boccaporto.
Esco dal boccaporto subito dietro di me esce Placebo al quale dico subito, con il reb si possono articolare tranquillamente parole facendosi capire senza problemi, che può fare in giretto li vicino senza allontanarsi troppo, esce la ragazza con l’ispiration con non poca difficoltà, lei porta le due stage attaccate troppo larghe quindi sbatacchiano un po’ sulle paratie del boccaporto, ma con tranquillità botta dopo botta anche lei riesce ad uscire, esce il suo compagno e così via tutti gli altri anche loro con notevoli botte sulle paratie con parti della loro attrezzatura e non, dietro tutti compare, nella nuvola di sospensione creata il Balascio nuovo scambio di info tra me e lui diamo una raccordata a tutto il gruppo e avuta la certezza che siamo tranquillamente all’interno del runtime previsto comunichiamo al gruppo che stiamo iniziando la fase di risalita che ci condurrà alla risalita finale.
Il gruppo adesso che si trova tutto sparso per la zona del ponte di coperta alla quota di -54mt. sembra un gregge da governare, ma con sapienti manovre riportiamo tutti sotto la zona del 6° ponte da dove si intravede chiaramente la cima di risalita attaccata al cassero quindi Bagascio in testa spedisco tutti su lasciando al mio fianco solo Placebo.
Alla cima di risalita il Bagascio lascia passare tutti sopra di lui in modo da diventare poi lui l’ultimo e non avere problematiche che qualcuno sfugga nuovamente.
L’immersione è stata condotta tutto sommato bene, forse anche grazie alla fortuna, quindi quasi paghi del tuffo stavo iniziando la risalita quando guardando il buon Placebo ho notato in lui una nota di insoddisfazione così fatto un breve summit tra me e lui ho deciso di fare una variazione al programma ed anziché effettuare la risalita lenta sino al cassero, decido di effettuare la risalita passando attraverso tutti i ponti interni del relitto, impegnandoci quindi in una bella penetrazione ed anche un bel fine immersione.

[b]la Penetrazione[/b]
Così belli belli siamo giunti davanti alla porta d’ingresso del 6° ponte, i nostri rebreather funzionano che è una meraviglia, quindi dentro il ponte alloggio Sottufficiali dal lato DX, a quota -54mt. il mio compagno “Placebo”, si lui è li dietro di me come la mia ombra, come del resto sta facendo da tutta l’immersione, lo guardo e lui in perfetto assetto fluttua leggiadro come una farfalla che, con i suoi colori fantastici e la sua eleganza, si staglia in controluce nel contrasto di chiaro scuro di luce creato della sagoma del gigantesco fumaiolo e la superfice. È bellissimo.
Lo vedo tranquillo immerso in una nuvola di pescetti rossi, “castagnole” o pesci da relitto e bolle, i primi normalmente presenti a queste profondità su questo relitto, le seconde inusuali per un Reb-Diver poi però subito capisco che sta facendo un piccolo test, è fissato con i diluent-flash, per verificare che tutto funzioni, come biasimarlo la sicurezza non è mai troppa anche se stiamo utilizzando macchine fantastiche.
Così in quei pochi secondi riesco ad avere la sua attenzione ed a comunicargli le mie reali intenzioni, e con voce sicura, anche in acqua non smetto di parlare, gli dico [b]cumpà si entra OK?[/b]
Prontamente lui mi risponde OK, e mi addentro all’interno della Grande Signora, lei non fa più caso alle mie continue e profonde penetrazioni, ormai abbiamo un feeling che dura da anni, ci fa e si fa, visitare le sue viscere tranquilla senza il minimo problema, noi di contro promettiamo di non riempirgli la pancia di inutili bolle.
Una volta dentro il lungo corridoio nel quale si affaccia un susseguirsi di porte, che immettono in stanze, finisce nel salone principale nel quale una bellissima scala al centro della sala, con il corrimano fatto da paletti, tutti svergolati, forse una volta tenuti assieme da una corda che fungeva da corrimano, giriamo attorno alla scala ammirando l’enormità degli spazi, si il salone è davvero grande, però la mia programmazione non si ferma qui e dico nuovamente a voce, [b]cumpà seguimi saliamo da qui[/b], il compare Placebo mi fa il convenzionale segnale luminoso, un grosso cerchio con la torcia, così io sicuro di ciò che faccio, del resto la Grande Signora non ha quasi più segreti, imbocco la scala e salgo.
Alla fine della scala siamo nel 5° piano in un nuovo e spazioso salone a quota -50mt. che è collegato trasversalmente con un corridoio, con il suo simmetrico sul lato di SX, percorriamo tutto il corridoio, con lentezza e precisione, siamo solo io e lui, il tempo passa ma io tranquillo del piano procedo ed imperterrito Placebo mi segue fiducioso.
Arriviamo così nel nuovo salone del lato SX faccio vedere a Placebo che la scala di questo piano non è praticabile, i paletti del corrimano sono tutti incastrati e ne ostruiscono il passaggio, continuiamo e imbocchiamo la tromba delle scale interne, le rampe di scale sono collassate sono rimasti solo i pianerottoli intermedi, noi superiamo anche questa parte arrivando del 4° ponte ormai sono passati già 40’ dall’inizio dell’immersione e circa 10’ da quando siamo entrati.
Tutto procede, questo ponte, il 4°, è già noto al mio compagno, lo abbiamo fatto assieme già altre volte quindi andiamo un po’ più spediti percorriamo i vari ambienti con maestria e con la curiosità di chi ha tutto il tempo che vuole e si può soffermare solo sui punti ritenuti d’interesse.
Conduco il mio compagno nuovamente davanti alle scale interne e via con scioltezza si risale di un altro ponte, a quota -45mt. questa volta è il 3° alloggio ufficiali.
Sappiamo già in partenza che il passaggio dal 3° ponte al 2° non è praticabile, quindi dopo una bella sorvolata all’interno del 3° ponte ci accingiamo ad uscire.
Una volta fuori vedo Placebo contento come una pasqua si è divertito un mondo, ma io imperterrito non gli do tempo di godersi la luce esterna naturale che subito mi infilo dentro il 2° ponte e attraverso la scala di collegamento ci ritroviamo nel 1°.
Una bella girata anche in questo ponte, adesso c’è nuovamente la statua del gesù bambino di praga, è di bronzo, una carezza e fuori adesso è giunta l’ora di risalire o meglio è arrivato il momento di iniziare la lenta e lunga risalita che ci porterà fuori allo scadere del 90’.[/justify][/size]
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Messaggio Da trillina Dom Mar 06, 2011 6:16 pm

Grande Fara!!!! Non mi ero mai appassionata così ad un racconto di una immersione......in genere preferisco farle!!!! immersione
Ma questa volta, davvero, è stupefacente come tu riesca a prendere il lettore e....portarlo giù con te....e sai...tutte le volte che ho ascoltato un breafing da te, rimango incantata dalla passione, dal rispetto e dall'amore che hai per questa Grande Signora...passione, rispetto e amore che hai saputo trasmettere a tutti noi....grazie Fara!!! bravo
(a proposito....sono Mirna...poi ti spiegherò la "genesi" di Trillina!!!! ahahahahah!!!)
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Messaggio Da faraone1 Dom Mar 06, 2011 8:19 pm

Grazie, bella Trillina io quando vado in acqua ci metto tutta la mia passione e mi piace sapere che chi è in acqua con me si diverta e conservi iun bel ricordo
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Messaggio Da nemina... Lun Mar 07, 2011 8:14 am

GRANDE FARA, leggendo il tuo racconto ho fatto l'immersione con voi in questo momento, che stupendo report!!Come dice Trillina, ascoltando i tuoi Breafing trasmetti Passione, Amore e Rispetto che hai verso questa Bellissima Signora del Mediterraneo!Come ti dissi la volta scorsa, il tuo prossimo Brefing lo filmo :-), sono straordinari!!Complimenti, un bellissimo racconto bravo !! Un'abbraccio Naty (Nemo)
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Messaggio Da spartaco Lun Mar 07, 2011 1:35 pm

Proprio un bel racconto, è bello vedere che dopo molti anni d'immersioni la passione non cambia.
Complimenti Eugenio , sembri molto professionale.
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Messaggio Da faraone1 Lun Mar 07, 2011 4:14 pm

[quote:f9d6="spartaco"]Proprio un bel racconto, è bello vedere che dopo molti anni d'immersioni la passione non cambia.
Complimenti Eugenio , sembri molto professionale.[/quote]

Grazie Spartaco,
nei miei racconti cerco di trasmettere e condividere le mie emozioni cpn chi in acqua con me non c'era oppure con chi in acqua per certi tuffi non può esserci.

Per la professionallità, grazie ancora, ma è solo apparenza.
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