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Sui limiti di profondità ad aria

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Messaggio Da Marcello Mer Set 02, 2009 8:25 am

Ultimamente sto seriamente riconsiderando il mio modo di andare sott’acqua. Dopo aver attraversato una fase “avventurosa” (sarebbe meglio dire la fase dell’incoscienza) in cui, non lo nego, il desiderio della profondità per me era più forte di qualunque considerazione razionale, alcuni episodi capitatimi in questi ultimi anni di immersioni e, forse, una (finalmente) raggiunta maturità subacquea, mi hanno convinto che debbo porre dei limiti seri a questo mio modo di scendere profondo. Ho scoperto sulla mia pelle che il profondismo in aria è molto pericoloso.

Pur avendo ormai da tempo superato ogni limite della cd. subacquea “ricreativa”, mi sono reso conto che l’addestramento tecnico ricevuto non è del tutto sufficiente a garantire la mia incolumità fisica e quindi ho deciso di autolimitarmi. Motivazioni oggettive, logistiche e anagrafiche mi hanno impedito finora di fare il salto nel mondo delle immersioni con le miscele (qui da me non esistono nè le ricariche, nè la profondità e poi.... ormai ho una certa età), ma quantomeno ho acquisito la consapevolezza che scendere a 60 metri in aria comporta un rischio che non ho motivo di correre.

Del resto, dopo una fase della subacquea tecnica sportiva nella quale c’era quasi una gara a “chi andava più profondo” ed era abbastanza diffuso nell’ambiente uno sciocco superamento dei limiti fatto solo per dimostrare a se stessi o agli altri “quanto sono bravo, forte e duro”, ci si è fortunatamente resi conto che nella subacquea sportiva ci devono essere dei limiti di profondità. Mentre i sub professionisti questo l'avevano capito da un pezzo, adesso anche molti ambienti sportivi di immersione “tek” l'hanno capito, tanto e' vero che oggi pochissime didattiche serie consentono ancora di andare oltre i 50 metri di profondità respirando la normale aria normossica.

Per quanto riguarda la subacquea tecnica sportiva (che è un settore ancora relativamente giovane), si è trattato semplicemente di una questione di consapevolezza acquisita dall'esperienza maturata nell’ultimo decennio; mentre altri ambienti subacquei (ad es. quelli militari o quelli professionali dei lavori subacquei) avevano già raggiunto da diversi anni questa maturità dato che praticavano immersioni profonde da parecchio tempo. Oggi, nell’ambito dei cd. “tek divers” certe prassi ormai sono ritenute sconsiderate da molti e scorrendo il panorama delle didattiche tecniche e guardando quali di loro propugnano l'immersione oltre i 50 metri ad aria, ci si rende conto che sono sempre di meno e che, viceversa, si sta diffondendo sempre più la cultura dell’impiego delle miscele sintetiche anche a quote relativamente basse.

Far credere che la profondità sia una questione di addestramento, che non ci siano dei limiti oggettivi ben definiti e accettare la pratica dell’immersione profonda ad aria è un grosso errore: si rischia di far credere a chi non ha esperienza adeguata che sia possibile e giusto scendere a certe profondità con tecniche assolutamente inadeguate, semplicemente perché… qualcuno ce l’ha fatta. Dietro il profondismo ad aria non c'è nulla di scientifico, non ci sono studi che dimostrano la bontà di questa tecnica e che dimostrano che ci si possa adattare agli effetti della profondità, anzi ce ne sono diversi che dimostrano proprio il contrario. Nessun elemento serio di supporto, dunque, nessuna opinione autorevole, nessuna prassi professionale o militare che avalli questo sistema sportivo di profondismo. Non ci sono medici iperbarici, enti di ricerca, corpi militari, o società di lavori subacquei professionali che consigliano o applicano il metodo dell’immersione profonda ad aria, c'è solamente qualche record fatto da pochi sconsiderati e tanti morti, anche tra subacquei “esperti”. Oggi questo metodo viene ormai considerato soltanto un'alternativa sbagliata a una migliore tecnica (quella dell’immersione con miscele), ma purtroppo fa ancora rischiare la vita a tanti sub inesperti e poco prudenti che, spinti dall'ardore e dall'incoscienza, si mettono una bombola in spalla, scendono a 60 metri ed oltre e vanno a combattere contro la narcosi… una guerra persa! Poi, ogni tanto, siamo costretti a leggere sui giornali di qualcuno che non è più riemerso. Io non ho intenzione di andare ad allungare questa lista!

Voi che cosa ne pensate? :roll:
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Messaggio Da patry Mer Set 02, 2009 9:10 am

:) In effetti,la profondità intesa come "malattia patologica del macismo" stà andando a scomparire,per fortuna abbiamo adottato una sana e logica consapevolezza ,che l'aria spinta oltre certi limiti,risulta davvero pericolosa
Ricordo che diversi anni fà come ricorda Marcello i sub si spingevono molto in profondità con un mono ad aria e sopratutto(secondo me determinante) era la discesa vertiginosa verso gli abissi...aspettando (incoscentemente) la" botta" di narcosi che puntualmente arrivava ovviamente il problema in se stesso stava nell'abituarsi e più si facevano immersioni di questo tipo e più si era soggetti appunto all'adeguamento corporeo e mentale ...Niente di più pericoloso!!! anzi dirrei MORTALE!
personalmente ho eseguito l'anno scorso il corso Decompression di U.T.R. che presenta il suo manuale con una frase all'indice che la dice tutta per intero:L'ARIA E' UN MALE NECESSARIO
in effetti comprendendo saggiamente il significato della frase si ha una panoramica ben delineata sui pericoli delle immersioni condotte in aria oltre i 50 metri( e nel corso ovviamente si ha la scuola necessaria per poter eseguire la decompressione in aria arricchita di ossigeno) con una stage che dia la possibilità di espellere l'azoto in minor tempo e poter uscire dall'immersione con una notevole tranquilità....
ritengo personalmente che l'80% degli incidenti subacquei sia dovuta alla narcosi e stà di fatto che come cita Marcello(ed io scrivo sapendo quelo che ammetto) che ancora gli studi dei centri iperbarici, delle didattiche a volte obsolete ed imprudenti ,dei dottori che non v è nessun riscontro scentifico in base a queste sconsiderate immersioni in aria che vengono effettuate
le microbolle poi attentamente studiate anche dal DAN risultino scarse come prove sufficiente per far cessare l'attività subacquea in aria entro un certo limite...

credo che il trimix sia davvero la soluzione giusta per ogni subacqueo che voglia esplorare in tranquillità ,ovviamente occorre tanto impegno ,tanta voglia di mettersi sempre e comunque in giuoco:24): il corso per le miscele è davvero interessante la pianificazione centellinata all'ennesima potenza :drunken:
in pratica possiamo dire di vivere un'altra subacquea che comporta una grande soddisfazione ma che comunque è davvero molto attenta alla sicurezza ed alla tranquillità ....
e voi come chiede il nostro caro amico COSA NE PENSATE??
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Messaggio Da trimix63 Mar Set 08, 2009 12:13 pm

Marcello,
capisco il senso del tuo post perchè è una situazione dalla quale sono passato anni fa. Il panorame didattico tecnico in Italia però è, se pur lentamente, abbastanza cambiato ed ormai è prassi comune accettare come limiti massimi dell'immersione ad aria i 40 mt.
Certo è che tutt'oggi alcuni praticanti continuano a conoscere le teorie che erano in voga 10 anni fa e che demonizzavano l'elio e purtroppo per loro non hanno avuto il modo di aggiornarsi, colpa però anche di quelle didattiche che hanno tardato e tardano ad affrontare in modo corretto questo argomento.
Comunque se guardi in giro troverai chi queste cose le dice ormai da tempo e che propone percorsi di subacquea tecnica che partono dal presupposto che l'aria non è mai il miglior gas respirabile a qualsiasi profondita e che sono adatti a qualsiasi subacqueo (indipendentemente dall'età... ;-) )
personalmente ho abbandonato l'aria per le immersioni fonde da circa 10 anni e ti assicuro che non tornerò per niente indietro.
Ciao RG

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Messaggio Da Mr.fantastic Mar Set 08, 2009 6:51 pm

Essendo io
come tutti ormai sapete, un bastian contrario, voglio ugualmente dire la mia.
Non posseggo un brevetto che mi abilita ad immergermi con miscele ternarie e
forse non lo avrò mai ( qui chi mi conosce avrà già capito il perché ), ma ho
ugualmente svolto alcune immersioni con tali miscele, quindi non sono del tutto
all’oscuro di ciò che comportano tali tipi di immersioni.


Quindi, mi
sento in grado di affermare che per profondità che superano i 50 metri, il
trimix non è solo consigliato, ma strettamente necessario, se non si vuole
incorrere in episodi di narcosi da azoto anche gravi. Ma sappiamo anche che la
subacquea ricreativa si ferma notoriamente a 40 metri, qui arriva la famosa
fascia del contrapporsi fra rec e tek, dove i tek, dicono di usare miscele
ternarie, mentre i rec più incalliti non ne vogliono sapere di usarle.


La mia
opinione è che nella fascia che và dai 40 ai 50, sarebbe meglio usare miscele
ternarie, ma visto che la narcosi, in tale fascia, non è così forte come a
profondità maggiori e visto il costo spropositato dell’elio, asserisco, che
usare tali miscele, visto anche la “difficoltà” di desaturazione che esse
comportano, il gioco non vale la candela.


Questa è la
mia modesta opinione.


Ciao a tutti
venta.







Essendo io
come tutti ormai sapete, un bastian contrario, voglio ugualmente dire la mia.
Non posseggo un brevetto che mi abilita ad immergermi con miscele ternarie e
forse non lo avrò mai ( qui chi mi conosce avrà già capito il perché ), ma ho
ugualmente svolto alcune immersioni con tali miscele, quindi non sono del tutto
all’oscuro di ciò che comportano tali tipi di immersioni.


Quindi, mi
sento in grado di affermare che per profondità che superano i 50 metri, il
trimix non è solo consigliato, ma strettamente necessario, se non si vuole
incorrere in episodi di narcosi da azoto anche gravi. Ma sappiamo anche che la
subacquea ricreativa si ferma notoriamente a 40 metri, qui arriva la famosa
fascia del contrapporsi fra rec e tek, dove i tek, dicono di usare miscele
ternarie, mentre i rec più incalliti non ne vogliono sapere di usarle.


La mia
opinione è che nella fascia che và dai 40 ai 50, sarebbe meglio usare miscele
ternarie, ma visto che la narcosi, in tale fascia, non è così forte come a
profondità maggiori e visto il costo spropositato dell’elio, asserisco, che
usare tali miscele, visto anche la “difficoltà” di desaturazione che esse
comportano, il gioco non vale la candela.


Questa è la
mia modesta opinione.


Ciao a tutti
venta.
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Messaggio Da trimix63 Mer Set 09, 2009 8:47 am

Siccome mi piace stuzzicarti di propongo alcune domande.... :D :D
[quote:0ca7="Mr.fantastic"]Essendo io
come tutti ormai sapete, un bastian contrario, voglio ugualmente dire la mia.
Non posseggo un brevetto che mi abilita ad immergermi con miscele ternarie e
forse non lo avrò mai ( qui chi mi conosce avrà già capito il perché ), ma ho
ugualmente svolto alcune immersioni con tali miscele,
[/quote]
quante e con che miscele?

[quote]
quindi non sono del tutto
all’oscuro di ciò che comportano tali tipi di immersioni.
[/quote]
cosa comportano?

[quote]
Quindi, mi
sento in grado di affermare che per profondità che superano i 50 metri, il
trimix non è solo consigliato, ma strettamente necessario, se non si vuole
incorrere in episodi di narcosi da azoto anche gravi. Ma sappiamo anche che la
subacquea ricreativa si ferma notoriamente a 40 metri, qui arriva la famosa
fascia del contrapporsi fra rec e tek, dove i tek, dicono di usare miscele
ternarie, mentre i rec più incalliti non ne vogliono sapere di usarle.
[/quote]
perchè, secondo te, non vogliono sapere di usarle?

[quote]
La mia
opinione è che nella fascia che và dai 40 ai 50, sarebbe meglio usare miscele
ternarie, ma visto che la narcosi, in tale fascia, non è così forte come a
profondità maggiori
[/quote]
Come quantificheresti i livelli di narcosi? riusciresti a definire una scala oggettiva?

[quote]
e visto il costo spropositato dell’elio,
[/quote]

quanto costa secondo te un bibo 10+10 di 21/35 per fare le immersioni che indichi?

[quote]
asserisco, che
usare tali miscele, visto anche la “difficoltà” di desaturazione che esse
comportano, il gioco non vale la candela.
[/quote]
che differenza c'è in termini di "difficolta di desaturazione tra l'aria e l'elio?

Grazie per le risposte.

:D :D :D :D

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Messaggio Da Mr.fantastic Mer Set 09, 2009 5:45 pm

Siccome so che come me anche tu non tacerai, allora ti rispondo subito.
Ho fatto tre immersioni con miscele ternarie normossiche.
Non vogliono saperne di usarle per il loro cost e la loro reperibilità.
Non esiste una scala che quantifichi i livelli di narcosi ed essa non si può gestire, ma ci si può abituare a conviverci.
Quanto costa un bibo di 21/35 non lo so e non mi interessa, sò soltanto che l'aria nei diving è compresa nel costo dell'immersione.
La desaturazione ad aria mi permette di giocare un po' più a mio piacimento con le profondità, mentre l'elio no.
Soddisfatto Renzo?
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Messaggio Da trimix63 Gio Set 10, 2009 7:19 am

[quote:999a="Mr.fantastic"]Siccome so che come me anche tu non tacerai, allora ti rispondo subito.
Ho fatto tre immersioni con miscele ternarie normossiche.
Non vogliono saperne di usarle per il loro cost e la loro reperibilità.
Non esiste una scala che quantifichi i livelli di narcosi ed essa non si può gestire, ma ci si può abituare a conviverci.
Quanto costa un bibo di 21/35 non lo so e non mi interessa, sò soltanto che l'aria nei diving è compresa nel costo dell'immersione.
La desaturazione ad aria mi permette di giocare un po' più a mio piacimento con le profondità, mentre l'elio no.
Soddisfatto Renzo?[/quote]

Grazie per le risposte; specialmente per l'ultima.
:D


RG

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Messaggio Da sise Gio Set 10, 2009 11:12 am

salve,
per quanto mi riguarda personalmente, sto concludendo il corso trimix normossico con piacere e soddisfazione.
anche io avevo qualche tempo fa i timori di chi non conosceva l'uso di tali miscele. mi sembravano anche pericolose, oltre che difficili da usare.
devo dire che dopo la trimix experience fatta,, il giorno dopo non vedevo l'ora di iniziare il corso.
è vero che le miscele sono più care e più difficili da trovare, pochi rivenditori le usano e quantomeno caricano le bombole in maniera seria e certificata, ma le difficoltà sono tutte lì.
scusami mr. fantastic ma non sono d'accordo su quanto asserisci sulla possibilità di giocare con l'aria.
è vero che spesso facciamo immersioni che non vengono pianificate ma che comunque sono in sicurezza, mentre le miscele hanno bisogno di una filosofia diversa.....ma non è vero che anche le immersioni ad aria andrebbero un attimo pianificate seriamente lo stesso?
se poi vuoi dire che per te andare a 40 o 50 o 60 mt in aria sortisce lo stesso effetto ed ha la stesso margine di sicurezza, sto zitto.
per quanto mi riguarda soffro molto la narcosi oltre i 35-40 mt e purtroppo varia a secondo le giornate, l'umore, la stanchezza ecc..
ed essendo la narcosi, o almeno la pecezione della narcosi iniziale, un fatto soggettivo, una volta provato la miscela io non torno indietro!
mi sento troppo più lucido in profondità e riposato alla fine della decompressione per tornare all'aria profonda.
lo stesso discorso dicasi poi per il nitrox a quote "più ricreative" che ti dà più tempo e sicurezza e minor stanchezza in più.
credo che il futuro sia avviato verso l'uso di sistemi diversi secondo le quote e i tipi di immersione. ormai la strada è tracciata.
saluti a tutti
sergio
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Messaggio Da spartaco Gio Set 10, 2009 6:58 pm

Ciao a tutti, :drunken:
credo che la risposte di Sergio e di Renzo abbiano colto in pieno la motivazione per cui tutti abbiamo abbandonato l'utilizzo dell'aria nelle immersioni profonde.....mi riferisco dopo la fascia dei 40 mt

Devo riconoscere che per riuscire a scardinare il tarlo dell'impiego dell'aria nelle immersioni profonde ci vorrà ancora molto tempo.
Effettuare immersioni in profondità senza un accurata pianificazione è stupido e molto pericoloso, quindi non è vero che l'aria consente maggiori vantaggi per la versatilità, ma casomai dimostra che ancora molti non programmano le proprie immersioni. Non è neanche vero che l'aria a maggiori vantaggi desaturativi, anzi.
Basta aver effettuato qualche immersione sui 50 metri ad aria, e fare un banalissima trimix experince per rendersi conto di come si stia bene dopo la solita immersione.
Il presente ormai è già appannaggio delle miscele, è anche vero che purtroppo i costi limita ancora la completa diffusione, ma sempre più subacquei stanno abbandonando l'aria nelle immersioni.
L'aria và abbandonata nelle immersioni, nitrox e trimix evitano immersioni approssimative e fallaci in cui tutto sembra possibile, mentre il rischio stà proprio nella falsa sicurezza che l'aria sembra ancora infondere a tanti sub.
Delle mie esperienze di immersioni fonde fatte con aria ho ancora freschi i ricordi delle botte di narcosi, della spossatezza postimmersione, dei dolori delle ore successive. Tutto regolare pensavo.
Non era vero,passare 25/30 minuti tra 65 e i 75 metri mi riduceva uno straccio. Forse non ho il fisico.
Da quando ho iniziato ad impiegare le miscele tutto scomparso: niente stanchezza , mal di testa, dolori, tutto finito.
Oggi posso passare 30 minuti sul Nasim, uscire e sentirmi come se non avessi fatto immersione, tranquillo.
E non è una senzazione personale perchè, quando facevo i corsi fondi in aria vedevo che gli allievi uscivano molto peggio di me, oggi al temine di una normale immersione di corso trimix gli allievi li vedo pimpanti e vogliosi di ributtarsi, e non parlo di ragazzi di 20 o 30 anni ma parlo di uomini che hanno ormai superato gli anta e che hanno tante immersioni alle spalle.
Per concludere, consiglio a Marcello di avvicinarsi al mondo delle immersioni in trimix senza paura vedrai che goduria.
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