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Un sabato balneare....

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Messaggio Da Marcello Dom Giu 20, 2010 8:48 am

[b]Cronaca di un sabato balneare[/b]

Ieri ero in spiaggia sulla Riviera del Conero per tutto il giorno, per trascorrere una giornata di sole e relax. Mi trovavo proprio davanti alla sede nautica del mio circolo subacqueo... Il mare era calmo e il sole splendido...
L'istruttore sub faceva fare le prove scuba gratuite in 2-3 metri d'acqua..... visibilità pessima, ma gente molto soddisfatta. Respirare la prima volta sott'acqua è sempre emozionante!!
Due subacquei brevettati da poco, ma con poca esperienza, hanno chiesto a un DM di fare una "immersione" (…a 3 metri!!) per riprendere confidenza con l'attrezzatura, dato che a breve andranno in Mar Rosso.
Detto e fatto. Angela e io, visto che siamo distesi sui lettini a un metro dal bagnasciuga, aiutiamo volentieri la ragazza (la moglie dell'altro sub) a vestirsi, perchè denota una certa incertezza. Poi torniamo a sdraiarci sui nostri lettini in riva al mare. Dopo un po’ i tre sub raggiungono a nuoto in superficie la scogliera frangiflutti che dista cinquanta metri dal bagnasciuga.... lì l'acqua è più profonda: 3 metri appunto!!
Da riva vediamo marito e moglie tentare più volte di immergersi stando... a pancia in giù, con le pinne che sbattono inutilmente fuori dell'acqua. Sorridiamo. Niente da fare! Intanto il DM riemerge più volte e tenta di aiutarli in qualche modo a scendere... Alla fine il marito scende sott’acqua, la moglie invece ha ancora difficoltà. Dopo molti vani tentativi anche la ragazza finalmente riesce a... sparire sotto la superficie del mare. La visibilità è di 50 centimetri (ero arrivato poco prima su quel punto a nuoto e sono sceso in apnea a... vedere) e c'è una leggera onda che sbatte sulle dighe fatte di massi accatastati che servono a riparare la spiaggia e corrono parallele alla costa. Tra una diga e l'altra si forma un effetto Venturi , e vedo i sub che ogni tanto sono sospinti all'interno della "baia" dove la profondità e di appena 2 metri.
I 3 sub distanti pochi metri da riva continuano a fare vari su e giù nell’acqua. Io, nel frattempo, dato che è mezzogiorno passato, salgo su al bar dello stabilimento balneare a farmi un pezzo di pizza e una birra. A un tratto sento delle grida provenienti dal mare e vedo tutti quelli che sono al bar correre verso la terrazza che si affaccia sul mare. Dicono che c'è un bagnante in difficoltà. Non mi preoccupo più di tanto: in spiaggia c'è il bagnino con il pattino e poi... nei weekend questa è una scena che si ripete abitualmente e durante l’estate c’ è un via vai continuo di ambulanze che fanno la spola con i vicini pronto soccorso.
Torno giù in spiaggia e... mi accorgo che a dieci metri dal nostro lettino c'è la subacquea che poco prima era al largo distesa per terra e circondata da un mucchio di persone. Angela è già lì accanto a lei, ma c'è anche il mio istruttore sub che è anche istruttore CPR e volontario del 118. Ci sono anche altre due sue colleghe del 118 che erano in spiaggia a prendere il sole e un medico che era lì ed ora sta sentendo il polso alla ragazza. La poveretta è distesa sotto un ombrellone con i piedi tenuti in su da una delle volontarie del 118 e vedo che è pallidissima… direi grigia. Ha gli occhi aperti, respira a fatica ed è molto pallida. Si vede che è sotto choc. Il marito le è accanto in piedi con ancora il gruppo scuba sulle spalle ed è pallidissimo anche lui. Anche il DM (che è un mio amico) è lì accanto a lei e vedo che è molto preoccupato. Tutto attorno si è creato un capannello di curiosi che guardano lo “spettacolo” e formano una barriera umana attorno alla ragazza, togliendole la poca aria di cui avrebbe bisogno. Cerchiamo invano di farli allontanare, dicendo loro che lì non c'è nulla da vedere. Io odio queste scene! Le odio anche in caso di incidenti automobilistici. Figuriamoci qui sulla spiaggia, davanti a questa povera ragazza e agli amici del mio circolo sub. Intanto qualcuno ha telefonato al 118. Ma la ragazza è assolutamente cosciente e, sia pure a fatica, respira. Secondo me non ha nemmeno bevuto acqua di mare e poi penso che un incidente iperbarico a 2-3 metri di profondità sia davvero improbabile. Nel frattempo i "curiosi" aumentano e si vede che la ragazza ancora costretta dalla muta che ha addosso fa molta fatica a respirare. A quel punto mi alzo dal mio lettino che, combinazione, si trova a tre metri dall'infortunata, proprio sulla riva e dico ancora alle persone di spostarsi per lasciarla respirare meglio e che non c'è nulla da vedere. Qualcuno lo "accompagno" un po’ più in là, ma con un "signore" di una cinquantina d'anni non ho molto successo. Comincia a chiedermi chi sono e cosa voglio. I toni della voce si alzano. Comincia ad apostrofarmi con epiteti poco eleganti e io... gli rispondo per le rime. Agli insulti fanno seguito gli spintoni... La rabbia mi sale e mi moltiplica le forze. Arriviamo alle minacce e... al contatto fisico. Alcuni amici mi dividono dall'energumeno proprio mentre stavo letteralmente saltandogli addosso, pronto a sferragli un colpaccio sulla giugulare. Si allontana imprecando finalmente... e con lui tutti gli altri.
Intanto è arrivata l'ambulanza del 118 con quattro persone, che, con una lentezza esasperante, cominciano a prestare assistenza alla povera infortunata. Io, nel frattempo siedo nuovamente sul mio lettino a sbollire le ire e a pensare all’idiozia della gente. Non c'è niente da vedere.
Poco dopo arriva persino l'eliambulanza che fa due giri bassissima sulla spiaggia e atterra in un prato accanto alla strada litoranea. Che esagerazione! Chi mai li avrà chiamati? La ragazza secondo me non ha nulla: ha solo preso molta paura. Intanto quelli del 118 le somministrano ossigeno puro e vedo che ha ripreso colore sul viso e parla. Anche il marito sembra più sollevato e anche il mio amico DM che si è seduto sul mio lettino a bere un po’ d'acqua, ancora incredulo per quello che è capitato. Mi dice che sott'acqua a un tratto non ha visto più i due sub che lo seguivano, a causa della scarsa visibilità. Poi ha trovato il marito, ma non la ragazza. Allora sono riemersi subito e l'hanno trovata in superficie, sbatacchiata dalle onde sugli scogli frangiflutti, che gridava aiuto. Il pattino con il bagnino stava già arrivando sul posto. Alcune persone si erano tuffate in acqua. In pochi minuti la ragazza era distesa a riva.
Quelli del 118 sdraiano la ragazza, sempre attaccata all'ossigeno, su una barella e la caricano sull'ambulanza parcheggiata a cinquanta metri sulla litoranea. Rimane lì ferma per una decina di minuti... attorniata da un nuovo capannello di curiosi: tutti quelli che passeggiavano sul lungomare e che non hanno resistito alla tentazione di godersi questo spettacolo diversivo inaspettato. Evito di provocare un’altra rissa... Casomai ci penserà qualcun altro.
Dopo un buon quarto d'ora, l'ambulanza del 118 parte a sirene spiegate (manco fosse un "codice rosso" o "giallo") verso il vicino ospedale. L'eliambulanza intanto decolla e ritorna ad Ancona. Fine dello spettacolo! I curiosi (quasi a malincuore) si disperdono.
Alcuni amici del mio circolo sub accompagnano il marito della ragazza all'ospedale.
Più tardi, nel pomeriggio, la ragazza telefona all'istruttore, gli dice che sta bene e che tra poco torna a casa con il marito. Gli racconta anche la "sua" versione dei fatti. Mentre si trovava immersa nell’acqua torbida non ha visto più né il marito né il DM e si è molto spaventata. La risacca l’ha sbattuta contro la scogliera frangiflutti e una pinna le è rimasta incastrata tra i massi. Ha perso la pinna ed è riemersa in superficie. Trovandosi lì da sola e ha avuto paura e ha cominciato a gridare aiuto perchè si sentiva svenire. Non ha assolutamente bevuto acqua. Non ha perso conoscenza. Ha solo avuto tanta paura. Adesso… vuole tornare in acqua al più presto!
Fine della cronaca.
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Messaggio Da spartaco Dom Giu 20, 2010 11:11 am

Beh Marcello, tutto è bene quello che finisce bene, ed in questo caso credo che la cosa si sia risolta solo con un pò di spavento.
La folla dei curiosi, soliti imbeccilli che trovi sugli incidenti stradali e che formano code chiilometriche per poter raccontare che loro hanno visto, in ogni emergenza è sempre presente.
Spesso sono fonte di intralcio, ma che ci vuoi fare..........e comunque vedo che anche se non vai in acqua in un modo o nell'altro tu ed Angela vi trovate sempre nella bagarre.
Conosco poco del posto che descrivi, anche se in zona ho fatto diverse immersioni, forse la guida ha sottovalutato i problemi legati all'ambiente?
Non è solo la profondità a rendere pericoloso la nostra attività, ci sono molte cose che possono diventare fonte di pericolo, in pochi metri con scarsa visibilità, un pò di risacca e poco addestramento ci possono essere tutte le condizioni per farsi veramente male.
Ovvio che questo è solo il mio parere e non un giudizio sul DM.
E comunque è sempre unpiacere leggerti.
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