RELITTI DELLE MARCHE NICOLE
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RELITTI DELLE MARCHE NICOLE
l unico relitto carino che ho fatto e la NICOLE facile carina si puo penetrare dentro ,visibilita' ottima immersione facilissima pero' molto suggestiva
da fare ...magari abbinando un we sulle splendide spiaggie del conero....
allego un video tratto da lineablu..
[img]http://www.marpola.it/logbook/Relitto%20Lillois.gif[/img][url=https://www.youtube.com/watch?v=JQXyGmSL5eo]https://www.youtube.com/watch?v=JQXyGmSL5eo[/url]
da fare ...magari abbinando un we sulle splendide spiaggie del conero....
allego un video tratto da lineablu..
[img]http://www.marpola.it/logbook/Relitto%20Lillois.gif[/img][url=https://www.youtube.com/watch?v=JQXyGmSL5eo]https://www.youtube.com/watch?v=JQXyGmSL5eo[/url]
Ospite- Ospite
Re: RELITTI DELLE MARCHE NICOLE
Abito nelle Marche.... proprio davanti a Numana. :) Conosco la Nicole come le mie tasche, ma francamente, dire che la visibilità è "ottima" dalle mie parti....bah!!
Comunque il disegno che hai postato non è la Nicole, bensì il Lillois, che si trova a -55 metri di prof. di fronte a Scalea, in Calabria..... conosco bene anche quello, ma è tutta un'altra storia!!! :lol: :lol: :lol:
Ciaooooo
Comunque il disegno che hai postato non è la Nicole, bensì il Lillois, che si trova a -55 metri di prof. di fronte a Scalea, in Calabria..... conosco bene anche quello, ma è tutta un'altra storia!!! :lol: :lol: :lol:
Ciaooooo
Re: RELITTI DELLE MARCHE NICOLE
[img]https://2img.net/r/ihimizer/img179/1125/relittonicoleaffondato.jpg[/img]:)
Eccoti il disegno della "Nicole"....
Purtroppo a causa delle mareggiate la nave è ormai spezzata in due tronconi ed è sempre più insabbiata nel fondale di 15 metri....
Temo che non durerà ancora molti anni....
Eccoti il disegno della "Nicole"....
Purtroppo a causa delle mareggiate la nave è ormai spezzata in due tronconi ed è sempre più insabbiata nel fondale di 15 metri....
Temo che non durerà ancora molti anni....
Re: RELITTI DELLE MARCHE NICOLE
[img]https://2img.net/r/ihimizer/img257/2691/piantanicole.jpg[/img]
Ecco la pianta della "Nicole" e il racconto del mio tuffetto di ieri 25 aprile.... :)
A volte, anche in pochi metri d'acqua e con scarsa visibilità si può fare una bella immersione. Basta saper osservare quello che l’immersione ti offre (cose ogni volta diverse) e godere del lo spettacolo meraviglioso che sa offrire la natura quando si impadronisce di ciò che l’uomo ha abbandonato… come ad esempio il relitto di un cargo naufragato sul basso fondale dell’Adriatico.
Ieri mattina, dopo essere stato costretto per troppo tempo all’asciutto, con la mia buddy ed altri due amici abbiamo fatto un’immersione di ben 57 minuti lungo tutto il relitto della "Nicole", che si trova a circa 2 mg. a Nord Est del porto di Numana, sulla Riviera del Conero. Mare calmo, acqua “fresca” sui 15 gradi e giornata con solo qualche sprazzo di sole tra le nuvole di una primavera che non si decide ancora ad esplodere come si deve.
La nave, affondata nel 2003 e lunga oltre 100 metri, oramai si è spezzata in due tronconi che si sono distanziati di diversi metri l’uno dall’altro. Questo però permette ai sub di entrare più agevolmente nel cassero di prua, che si trova davanti alla prima delle quattro stive del cargo. Qui, all'interno della cabina si vedono ancora diversi oggetti che fortunatamente no sono stati asportati dai soliti “furbi”: un estintore attaccato sulla paratia, un'ascia e una manichetta antincendio e altro materiale sparso sul pavimento, semicoperto dal fango. All’interno del cassero occorre stare parecchio attenti e in assetto perfetto: ci sono infatti parecchi cavi elettrici, tubi di gomma e cime penzolanti, che possono causare facilmente un impiglio; inoltre la coltre di limo finissimo si alza molto facilmente e basta un colpo di pinna maldestro per rendere nulla la visibilità.
Ci siamo immersi scendendo direttamente sulla poppa della nave, ma all'inizio la visibilità era veramente pessima: si vedeva a malapena a mezzo metro di distanza e la luce delle nostre torce non serviva assolutamente a nulla! Questo ha costretto me, mia moglie Angela e i nostri compagni d'immersione a rimanere a stretto contatto di pinne... Dapprima siamo scesi sotto alla poppa della nave per vedere le eliche che si trovano a circa 15 metri di profondità, però oramai sono completamente insabbiate. Quindi siamo risaliti di quota e abbiamo iniziato a nuotare verso prua tenendoci appena poco al di sopra della coperta.
Le sovrastrutture della nave ormai stanno rapidamente collassando e, in appena sei anni dal naufragio, si sono verificati parecchi crolli. Tutta la nave è ormai colonizzata, specialmente da ostriche e cozze, che sono molto abbondanti da queste parti e ci sono anche parecchi spirografi. Essendo l'unico reef artificiale che si solleva da un fondale basso e sabbioso sino a quasi tre metri dalla superficie, il relitto della “Nicole” è diventato il rifugio di parecchio pesce. Qui si vedono spesso grossi gronghi (ieri ne abbiamo scovati un paio) e moltissimi saraghi, cefali, occhiate e salpe. Inoltre, tutta la nave è circondata da nuvole di pesce azzurro che nuota in mezzo alle bolle dei sub e si apre al loro passaggio. Negli anfratti più nascosti hanno trovato rifugio anche delle piccole aragoste; mentre la coperta è attraversata da grosse grancevole. Insomma, uno scenario bellissimo e ricco di vita!
Abbiamo fatto un giro completo di andata e ritorno da poppa a prua lungo tutta la nave. Al ritorno, nuotando sulla coperta tra gli 8 e i 10 metri di profondità la visibilità è migliorata parecchio... arrivando sino a 3 metri di distanza. Verso la fine dell’immersione siamo entrati - come al solito - nella cabina del secondo ponte di poppa, dove una volta c'era l'alloggio dell'equipaggio, e si vedono le cuccette attaccate alla paratia e alcuni armadi. Poi abbiamo fatto un giro completo nel quadrato (dove c’ è ancora un televisore!) e infine siamo risaliti dal boccaporto fino a su nella plancia di comando (dove, ovviamente, la bussola e il timone sono "spariti" da un bel pezzo). All'interno della plancia, circondata da molti oblò con i vetri ancora intatti, la visibilità è migliorata ulteriormente e abbiamo visto diverso pesce: cefali e salpe in particolare.
Il “fresco”… più che lo scarseggiare della scota di gas nei nostri piccoli 10 litri, ci ha fatto decidere di risalire sul gommone, dopo quasi un’ora di immersione. Insomma, un’immersione primaverile molto tranquilla e tutto sommato bella, tanto che ho deciso di ritornare più spesso sulla “Nicole”, prima che con l’arrivo dell’estate la visibilità peggiori ulteriormente e arrivino le solite ondate domenicali di subacquei; ma soprattutto ,prima che lo scafo della nave collassi completamente e non sia più visitabile all’interno.
Ecco la pianta della "Nicole" e il racconto del mio tuffetto di ieri 25 aprile.... :)
A volte, anche in pochi metri d'acqua e con scarsa visibilità si può fare una bella immersione. Basta saper osservare quello che l’immersione ti offre (cose ogni volta diverse) e godere del lo spettacolo meraviglioso che sa offrire la natura quando si impadronisce di ciò che l’uomo ha abbandonato… come ad esempio il relitto di un cargo naufragato sul basso fondale dell’Adriatico.
Ieri mattina, dopo essere stato costretto per troppo tempo all’asciutto, con la mia buddy ed altri due amici abbiamo fatto un’immersione di ben 57 minuti lungo tutto il relitto della "Nicole", che si trova a circa 2 mg. a Nord Est del porto di Numana, sulla Riviera del Conero. Mare calmo, acqua “fresca” sui 15 gradi e giornata con solo qualche sprazzo di sole tra le nuvole di una primavera che non si decide ancora ad esplodere come si deve.
La nave, affondata nel 2003 e lunga oltre 100 metri, oramai si è spezzata in due tronconi che si sono distanziati di diversi metri l’uno dall’altro. Questo però permette ai sub di entrare più agevolmente nel cassero di prua, che si trova davanti alla prima delle quattro stive del cargo. Qui, all'interno della cabina si vedono ancora diversi oggetti che fortunatamente no sono stati asportati dai soliti “furbi”: un estintore attaccato sulla paratia, un'ascia e una manichetta antincendio e altro materiale sparso sul pavimento, semicoperto dal fango. All’interno del cassero occorre stare parecchio attenti e in assetto perfetto: ci sono infatti parecchi cavi elettrici, tubi di gomma e cime penzolanti, che possono causare facilmente un impiglio; inoltre la coltre di limo finissimo si alza molto facilmente e basta un colpo di pinna maldestro per rendere nulla la visibilità.
Ci siamo immersi scendendo direttamente sulla poppa della nave, ma all'inizio la visibilità era veramente pessima: si vedeva a malapena a mezzo metro di distanza e la luce delle nostre torce non serviva assolutamente a nulla! Questo ha costretto me, mia moglie Angela e i nostri compagni d'immersione a rimanere a stretto contatto di pinne... Dapprima siamo scesi sotto alla poppa della nave per vedere le eliche che si trovano a circa 15 metri di profondità, però oramai sono completamente insabbiate. Quindi siamo risaliti di quota e abbiamo iniziato a nuotare verso prua tenendoci appena poco al di sopra della coperta.
Le sovrastrutture della nave ormai stanno rapidamente collassando e, in appena sei anni dal naufragio, si sono verificati parecchi crolli. Tutta la nave è ormai colonizzata, specialmente da ostriche e cozze, che sono molto abbondanti da queste parti e ci sono anche parecchi spirografi. Essendo l'unico reef artificiale che si solleva da un fondale basso e sabbioso sino a quasi tre metri dalla superficie, il relitto della “Nicole” è diventato il rifugio di parecchio pesce. Qui si vedono spesso grossi gronghi (ieri ne abbiamo scovati un paio) e moltissimi saraghi, cefali, occhiate e salpe. Inoltre, tutta la nave è circondata da nuvole di pesce azzurro che nuota in mezzo alle bolle dei sub e si apre al loro passaggio. Negli anfratti più nascosti hanno trovato rifugio anche delle piccole aragoste; mentre la coperta è attraversata da grosse grancevole. Insomma, uno scenario bellissimo e ricco di vita!
Abbiamo fatto un giro completo di andata e ritorno da poppa a prua lungo tutta la nave. Al ritorno, nuotando sulla coperta tra gli 8 e i 10 metri di profondità la visibilità è migliorata parecchio... arrivando sino a 3 metri di distanza. Verso la fine dell’immersione siamo entrati - come al solito - nella cabina del secondo ponte di poppa, dove una volta c'era l'alloggio dell'equipaggio, e si vedono le cuccette attaccate alla paratia e alcuni armadi. Poi abbiamo fatto un giro completo nel quadrato (dove c’ è ancora un televisore!) e infine siamo risaliti dal boccaporto fino a su nella plancia di comando (dove, ovviamente, la bussola e il timone sono "spariti" da un bel pezzo). All'interno della plancia, circondata da molti oblò con i vetri ancora intatti, la visibilità è migliorata ulteriormente e abbiamo visto diverso pesce: cefali e salpe in particolare.
Il “fresco”… più che lo scarseggiare della scota di gas nei nostri piccoli 10 litri, ci ha fatto decidere di risalire sul gommone, dopo quasi un’ora di immersione. Insomma, un’immersione primaverile molto tranquilla e tutto sommato bella, tanto che ho deciso di ritornare più spesso sulla “Nicole”, prima che con l’arrivo dell’estate la visibilità peggiori ulteriormente e arrivino le solite ondate domenicali di subacquei; ma soprattutto ,prima che lo scafo della nave collassi completamente e non sia più visitabile all’interno.
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