Da leggere per poi riflettere..

:D Ciao a tutti!!! scusate se mi permetto di scrivere un'articolo un pò noiso,forse per alcuni,ma importante per le nostre attività di apprendimento e quindi di crescita in materia di subacquea...
Le potenzialità dell’uomo…
La vita in se stessa ci spinge sempre verso nuove scoperte,
e l’uomo possiede la curiosità necessaria per nuovi stimoli.
Il mondo sommerso offre tante possibilità per soddisfare parte
dei nostri sensi..
chi ama questo tipo di emozione,non può che condividere le gioie
delle esperienze che si hanno immergendosi,vedere il mare sotto la
sua superficie sprigiona delizie soprattutto visive ,impossessarsi
con gli occhi di ogni forma di vita,sia vegetale che animale è una
grande soddisfazione
il contatto con l’acqua stessa dona un grande benessere,e stare
immersi diviene una piacevole sensazione di avvolgimento
che offre la natura…
Ognuno di noi,per far ciò ha iniziato un percorso didattico,che come
spesso avviene si protrae nel tempo,per conseguire sempre più
autonomia e sicurezza in se stessi,oltre che per continuare ad
esplorare sempre di più,sempre più in fondo….
ed è lecito pensare di non porsi limiti,di non proporsi “paletti”
alla propria crescita individuale,ognuno possiede in sé grandi
potenzialità che se sfruttate con saggezza sortiscono l’effetto
desiderato….però,occorre una dovuta attenzione alla valutazione
dei tempi e modi di crescita personali da non confondere,appunto
con le limitazioni!.
In proposito vorrei segnalare,una mia singolare esperienza ,che
ha contribuito a consolidare la teoria delle potenzialità…….
Mesi orsono ho avuto il piacere di conoscere di persona il sig
Manrico Volpi,per altro( autore del libro “il mare da toccare”)
questo istruttore,non è un semplice maestro in materia di
subacquea,ma svolge un’attività più completa
Insegna subacquea ai non vedenti…,la cosa per dire il vero mi ha
subito lasciata incredula..non capivo perché una persona con questa
forma di inabilità così grave,sentisse il bisogno di andare sott’acqua
poi durante un colloquio più approfondito,il sig Manrico,mi ha
fatto comprendere quello che i normali vedenti non percepiscono,
tralasciano,non curano perché ovviamente gli stimoli visivi sono già
di per sé gratificanti…per dirla semplice: attraverso il contatto tattile con la guida,
viene comunicato loro importanti informazioni riguardo ciò che li
circonda e la pressione della mano in determinati modi indica le direzioni…..

poi ,una volta terminata l’immersione si riuniscono tutti assieme,ognuno
per raccontare con grande entusiasmo le proprie “immagini mentali”all’altro……
proprio come accade solitamente tra in normali subacquei….ho cercato
di capire ancora di più,di immaginarmi come avrei potuto fare sub
nelle soprascritte condizioni….ovviamente non ci sono riuscita,non credo
che sia impresa facile,allora ho pensato all’immenso piacere che provo soltanto
a stare immersa nel mare..e questo mi ha un po’ rassicurato..
e ha riconfermato la mia teoria sulla passione, che se adoprata con intelligenza
e con i dovuti tempi di sviluppo non può essere di ostacolo alle
potenzialità che ogni individuo possiede in se stesso…
occorre soltanto curare il buon senso per non indursi a bruciare troppo in fretta
le proprie aspettative…….
se volete saperne di più andate direttamente su questo link http://www.asmarenostrum.com/new/viewcms.php?id=14

ciao a tutti.. :bounce: :bounce: :bounce:............Patrizia

Hai perfettamente ragione e la forza, che persone come coloro che hai descritto, dimostrano ogni gioro della loro vita conferma le tue parole.
Nonostante la vita mi abbia dato tutto invidio coloro che riescono a tirare fuori tutto il meglio pur non avendo tutti i mezzi che la vita mi ha voluto regalare.
Ciò però si può raggiungere, come dicevi tu, soltanto con la pazienza nel raggiungere sempre nuovi traguardi.
Solo adesso mi rendo conto di quanto sono stato fortunato a essere capitato in un gruppo di sub dove la maggiore aspirazione è l'essere in armonia con il mondo sia quando siamo in acqua che quando stiamo fuori.
Questo stare mi ha fatto capire che non occorre arrivare prima degli altri ma innanzi tutto conoscersi dentro.
Tutto questo perchè ritengo fondamentale, per il raggiungimento di questi obbiettivi nei tempi necessari, le persone con cui ti confronti tutti i giorni. Un gruppo estremamente competitivo porta, secondo me a osare nei modi e nei tempi sbegliati senza dare alle persone il tempo e l'esperienza necessari per affrontare, non tanto nuove sfide, quanto le situazioni di emergenza che determinati livelli di difficoltà ti mettono difronte e il prezzo da pagare potrebbe essere troppo elevato.
Noi, perchè oramai mi ritengo uno di voi, amiamo il mare e tutto ciò che lo riguarda e basta.
A in conclusione VISTO PATRY SCRIVO ANCHE PIù DI DUE RIGHE (sennò che gusto c'è). :geek: :geek:

ciao a tutti,
devo fare i complimenti a tutti e due per le belle parole di questi post.
mi date lo spunto per ripensare ai miei inizi della subacquea e del perchè ho intrapreso questa passione.
avevo 14 anni, ero un apneista convinto, ma all'elba, dal personaggio più caratteristico dell'isola, Alfredo Guglielmi, che era il braccio destro di J. Mayol, ebbi lo stimolo giusto per provare questo nuovo gioco: l'immersione con le bombole. allora mi disse "perchè, visto che sei tanto innamorato del mare, non ti attrezzi per stare sott'acqua un pò più tempo invece di tornare su dopo pochi minuti a riprendere aria?"
da lì il resto è stato una scoperta dietro l'altra, fino ad arrivare a conoscere pesone come voi della sub-way.
in sintesi negli anni non sono mai stato attirato dall'intraprendere chissà quali profondità o chissà quali penetrazioni nei relitti. mi è sempre bastato mettere la maschera sotto la superficie dl mare, così, per passione, per amore di un mondo diverso da quello che frequentiamo.
infatti il corso deep e i successivi li ho fatti con voi, ma senza nessun tipo di frenesia, di miraggi. non ci deve essere competizione, (ci sarà sempre nella vita chi è migliore e più bravo di noi), fretta, mai mettere in gioco la sicurezza. se un giorno il mio istruttore mi dirà che non è il caso che continui a spingermi oltre, non la prenderò come una sconfitta. il bello della subacquea è proprio l'autodisciplina, il controllo delle emozioni, il darsi dei limiti senza superarli (e quante volte verrebbe voglia in immersione di spingersi qualche metro sotto...) senza per questo sentirsi inferiori ad altri o sminuire il concetto che abbiamo di noi stessi.
la subacquea comunque si intenda deve essere amore per la natura alla stregua di chi va con gli scarponi ad ammirare i monti, magari senza arrampicarsi sui ghiacciai.
come dice albertone "amare il mare e tutto ciò che lo riguarda". è più che sufficiente...
un saluto