Immersione allo scoglio del Trave, ovvero come divertirsi in dieci metri d’acqua.
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Immersione allo scoglio del Trave, ovvero come divertirsi in dieci metri d’acqua.
Oggi vi racconto un'immersione "particolare" nel mare sotto casa mia...
[b]31 luglio 2011 - Scoglio del Trave - Prof max 9.6 mt. Temp. 24 °C Run time 64 min.[/b]
Il mare della [b]Riviera del Conero [/b]non offre immersioni entusiasmanti in fondali colorati e profondi, ma può comunque offrire immersioni interessanti, soprattutto dal punto di vista biologico. La visibilità a volte molto scarsa e la presenza di fango sul basso fondale sabbioso rendono necessaria una grande attenzione durante l’immersione, ma al subacqueo più attento non potrà sfuggire la grande biodiversità presente su questi fondali, popolati da molte specie che non si trovano in nessun altro punto dell’Adriatico, dato che quello del Conero è l’unico tratto di fondale roccioso che si trova tra Trieste e il Gargano. La grande variabilità della temperatura di queste basse acque (fino a 28 gradi d’estate e fino a 5 gradi in inverno) e la ricchezza di nutrimenti presenti in queste acque che sentono ancora l’influsso della relativa vicinanza del fiume Po fa sì, per esempio, che nei venti chilometri di costa della Riviera del Conero si possono rinvenire circa una sessantina di specie diverse di nudibranchi, alcune delle quali non si trova in nessun altro punto del Mediterraneo.
[b]Lo Scoglio del Trave[/b] è uno dei punti della Riviera del Conero in cui la biodiversità è maggiore e per questo motivo, con le condizioni favorevoli, può offrire un’immersione molto interessante anche per i subacquei più esigenti.
Il Trave si trova in prossimità della [b]Baia di Portonovo[/b] e rappresenta un rarissimo esempio di molo naturale, lungo circa un chilometro, costituito dal prolungamento in mare di una falesia marnoso – arenacea. Si tratta di una formazione geologica molto particolare e caratteristica che nel tratto iniziale è completamente affiorante, poi semisommersa e infine si prolunga sotto la superficie del mare verso sud-est per circa seicento metri, chiudendo il lato settentrionale della Baia di Portonovo. La leggenda vuole che un tempo il Trave si prolungasse sino all’altra sponda dell’Adriatico, come simbolo di fratellanza, ma che la furia degli elementi lo distrusse lasciandogli l’aspetto di un ponte crollato. La realtà è invece quella di una lunghissima parete che cade verticale nel versante esterno dello scoglio e raggiunge una profondità che varia tra i 6 e i 10 metri, mentre il fondale sottostante è di natura sabbiosa con sacche argillose.
Ormeggiando la barca sul versante sud della scogliera è possibile fare un’immersione lungo la parete esterna del Trave, che scende verticale sul fondo fangoso ed è ricca di anfratti e piena di vita grazie al nutrimento portato dalla corrente che di solito proviene da nord. Sulla parete dello scoglio è possibile vedere una grande quantità di specie incrostanti (Spugne, Idroidi, Briozoi, Molluschi e Alghe). Qui il nero delle famose cozze del Conero (Mitilus galloprovincialis) che ricoprono ampie fasce del fondale, si alterna al verde dell’Ulva rigida e ai colori vivaci delle spugne delle specie Ircinia variabilis e Dysidea avara. Tra le alghe rosse e verdi spuntano qui e là i ciuffi degli spirografi (Sabella spallanzani), ma la particolarità di questo sito d’immersione è data soprattutto dalla notevole presenza di coloratissimi nudibranchi come la Flabellina affinis, la Cratena peregrina, la Cromodoris purpurea e l’Hypselodoris villafranca. Nelle spaccature della parete rocciosa si può trovare il coloratissimo crostaceo Galatea strigosa, oppure il granchio facchino (Dromia personata) che si mimetizza portando una spugna sul dorso.
Anche il pesce è abbondante lungo questa scogliera e, oltre a scorfani, sciarrani e bavose, ci sono banchi di piccoli pesci di scogliera e grossi saraghi (Diplodus vulgaris), ma si vedono anche occhiate, boghe e muggini che ondeggiano sospinti dalla corrente a volte forte.
Insomma, un piccolo mondo nel quale c’è una grandissima biodiversità che l’occhio del subacqueo più attento sa certamente apprezzare.
[b]31 luglio 2011 - Scoglio del Trave - Prof max 9.6 mt. Temp. 24 °C Run time 64 min.[/b]
Il mare della [b]Riviera del Conero [/b]non offre immersioni entusiasmanti in fondali colorati e profondi, ma può comunque offrire immersioni interessanti, soprattutto dal punto di vista biologico. La visibilità a volte molto scarsa e la presenza di fango sul basso fondale sabbioso rendono necessaria una grande attenzione durante l’immersione, ma al subacqueo più attento non potrà sfuggire la grande biodiversità presente su questi fondali, popolati da molte specie che non si trovano in nessun altro punto dell’Adriatico, dato che quello del Conero è l’unico tratto di fondale roccioso che si trova tra Trieste e il Gargano. La grande variabilità della temperatura di queste basse acque (fino a 28 gradi d’estate e fino a 5 gradi in inverno) e la ricchezza di nutrimenti presenti in queste acque che sentono ancora l’influsso della relativa vicinanza del fiume Po fa sì, per esempio, che nei venti chilometri di costa della Riviera del Conero si possono rinvenire circa una sessantina di specie diverse di nudibranchi, alcune delle quali non si trova in nessun altro punto del Mediterraneo.
[b]Lo Scoglio del Trave[/b] è uno dei punti della Riviera del Conero in cui la biodiversità è maggiore e per questo motivo, con le condizioni favorevoli, può offrire un’immersione molto interessante anche per i subacquei più esigenti.
Il Trave si trova in prossimità della [b]Baia di Portonovo[/b] e rappresenta un rarissimo esempio di molo naturale, lungo circa un chilometro, costituito dal prolungamento in mare di una falesia marnoso – arenacea. Si tratta di una formazione geologica molto particolare e caratteristica che nel tratto iniziale è completamente affiorante, poi semisommersa e infine si prolunga sotto la superficie del mare verso sud-est per circa seicento metri, chiudendo il lato settentrionale della Baia di Portonovo. La leggenda vuole che un tempo il Trave si prolungasse sino all’altra sponda dell’Adriatico, come simbolo di fratellanza, ma che la furia degli elementi lo distrusse lasciandogli l’aspetto di un ponte crollato. La realtà è invece quella di una lunghissima parete che cade verticale nel versante esterno dello scoglio e raggiunge una profondità che varia tra i 6 e i 10 metri, mentre il fondale sottostante è di natura sabbiosa con sacche argillose.
Ormeggiando la barca sul versante sud della scogliera è possibile fare un’immersione lungo la parete esterna del Trave, che scende verticale sul fondo fangoso ed è ricca di anfratti e piena di vita grazie al nutrimento portato dalla corrente che di solito proviene da nord. Sulla parete dello scoglio è possibile vedere una grande quantità di specie incrostanti (Spugne, Idroidi, Briozoi, Molluschi e Alghe). Qui il nero delle famose cozze del Conero (Mitilus galloprovincialis) che ricoprono ampie fasce del fondale, si alterna al verde dell’Ulva rigida e ai colori vivaci delle spugne delle specie Ircinia variabilis e Dysidea avara. Tra le alghe rosse e verdi spuntano qui e là i ciuffi degli spirografi (Sabella spallanzani), ma la particolarità di questo sito d’immersione è data soprattutto dalla notevole presenza di coloratissimi nudibranchi come la Flabellina affinis, la Cratena peregrina, la Cromodoris purpurea e l’Hypselodoris villafranca. Nelle spaccature della parete rocciosa si può trovare il coloratissimo crostaceo Galatea strigosa, oppure il granchio facchino (Dromia personata) che si mimetizza portando una spugna sul dorso.
Anche il pesce è abbondante lungo questa scogliera e, oltre a scorfani, sciarrani e bavose, ci sono banchi di piccoli pesci di scogliera e grossi saraghi (Diplodus vulgaris), ma si vedono anche occhiate, boghe e muggini che ondeggiano sospinti dalla corrente a volte forte.
Insomma, un piccolo mondo nel quale c’è una grandissima biodiversità che l’occhio del subacqueo più attento sa certamente apprezzare.
Re: Immersione allo scoglio del Trave, ovvero come divertirsi in dieci metri d’acqua.
Il trave, quanti ricordi.
Molti anni fà nello stesso posto mi procuravo tutto il necessario per la cambusa: cannollicchi,cozze, saraghi e occhiate, questo era il menù abituale......ma ogni tanto usciva una spigola o un orata.
E comunque è vero, anche in pochi metri il mare può offrire tante cose a chi sà scoprirle.
Molti anni fà nello stesso posto mi procuravo tutto il necessario per la cambusa: cannollicchi,cozze, saraghi e occhiate, questo era il menù abituale......ma ogni tanto usciva una spigola o un orata.
E comunque è vero, anche in pochi metri il mare può offrire tante cose a chi sà scoprirle.
Re: Immersione allo scoglio del Trave, ovvero come divertirsi in dieci metri d’acqua.
Non sapevo che conoscessi le acque "cristalline" del mare davanti a casa mia.
Se vuoi tornarci..... basta che mi avvisi: la mia casa è sempre aperta!
PS Ogni tanto faccio anch'io qualche razzia di cozze e di raguse..... ehm ehm..... e a volte mucchi di granceole...... hihihihihi
Se vuoi tornarci..... basta che mi avvisi: la mia casa è sempre aperta!
PS Ogni tanto faccio anch'io qualche razzia di cozze e di raguse..... ehm ehm..... e a volte mucchi di granceole...... hihihihihi
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