Mezzo Canale!!
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Mezzo Canale!!
Finalmente ho fatto [b]una nuova immersione da inserire nella mia “TOP TEN” personale[/b], al posto di… non so ancora quale. Dopo aver fatto qualche centinaio di tuffi all’Argentario senza mai essermi immerso su questa famosa secca, le condizioni meteomarine favorevoli mi hanno finalmente permesso di aggiungere nel mio log book un’immersione che, per un motivo o per l’altro, in questi anni non ero ancora riuscito a fare.
Per ben due volte, giovedì e venerdì scorso, ho potuto ammirare la famosa secca di Mezzo Canale, rinunciando al “solito” tuffo che avevamo programmato sul relitto del “Nasim” in favore di questa immersione che è sicuramente una delle più belle e affascinanti del Mediterraneo. Una sola parola può descrivere questa secca: [b]FANTASTICA!![/b]
Tanto per cominciare, appena arrivati sul punto d’immersione giovedì mattina in una bella giornata di sole, siamo stati accolti da un gruppo di tonnetti che saltavano sul pelo dell’acqua e che, assieme a uno stormo di gabbiani, facevano letteralmente strage di un banco di alici.
Poi, una volta scesi sott’acqua, abbiamo visto un mucchio di altri tonni che nuotavano nel blu, appena poco al di sopra del cappello della secca. E poi ancora cernie brune di dimensioni davvero notevoli che si affacciavano dalle numerose tane, alcune murene che nuotavano tranquillamente tra le gorgonie, grosse belle aragoste, alcune musdee e molti dentici nel blu, oltre a una miriade di pesci più piccoli che ci hanno avvolto come in una nuvola. Venerdì mattina invece, oltre a un branco di tonni e alcuni grossi dentici, abbiamo incontrato anche un grosso pesce luna… insomma tutto quello che purtroppo ormai si vede raramente lungo le pareti del promontorio dell’Argentario era qui per noi sulla secca, concentrato in pochi metri quadrati!! Durante i miei due tuffi mi hanno particolarmente colpito i grandi ventagli delle gorgonie rosse e gialle, sulle quali ho visto attaccati moltissimi esemplari dei rari astrospartus (la stella gorgona), mentre qua e là spuntavano bei rametti di corallo rosso e c’era un’infinità di ricci melone e qualche riccio matita.
[b]La secca di Mezzo Canale[/b] si solleva dal fondo proprio al centro del canale tra il promontorio dell’Argentario e le isole del Giglio e di Giannutri, a circa 3 miglia al largo dell'Isola Rossa. Il fondo di questo canale è fangoso ed è piuttosto uniforme. Il canale si sviluppa alla profondità prevalente di 90-100 metri, e costituisce una delle aree preferite per la pesca a strascico, anche oltre le restrizioni che impongono ai pescherecci una distanza minima dalla costa (restrizioni facilmente violabili in un ambiente così ristretto). La secca di Mezzo Canale è caratterizzata da un’impressionante cordigliera di guglie e pinnacoli, alternati da alcune valli. In pratica, è una montagna che dai 100 metri di profondità risale fino ai 24 metri, con pareti ripide fino ai 50-60 metri, che poi proseguono scendendo più dolcemente verso gli abissi, formando splendide franate di massi. La secca, essendo in mare aperto, è esposta al movimento ondoso e ai venti e solitamente è battuta da correnti spesso impetuose (anche oltre i 3 nodi), che la rendono inavvicinabile per la maggio parte dell'anno, anche perché il mare, pur in assenza di vento, è spesso agitato dalle correnti che sono sempre presenti nel canale tra il Giglio e l'Argentario. Queste caratteristiche hanno fatto della secca di Mezzo Canale un ecosistema quasi isolato e unico, nel quale la caratteristica biocenosi dell'Arcipelago Toscano meridionale è molto meno degradata rispetto a quella che si trova lungo la costa. Qui infatti, nonostante l'inquinamento chimico e fisico sia quello comune a tutto il Mar Tirreno, gli effetti diretti delle alterazioni dell’ambiente naturale prodotte dall’uomo sono piuttosto limitati.
I subacquei di solito frequentano poco questa secca. La sua posizione e le sue caratteristiche fanno sì che non possa essere inserita negli itinerari turistico sportivi commerciali della maggior parte dei diving locali, poiché la secca si trova in mare aperto ed è spesso battuta da correnti molto forti. Inoltre, si tratta di un’immersione profonda che richiede sempre una lunga decompressione e l’uso di miscele diverse.
La grande profondità e le impressionanti pareti verticali della secca di Mezzo Canale si sono guadagnate il rispetto dei rari subacquei che la frequentano e le difficoltà tecniche di quest’immersione hanno permesso di preservare un ambiente naturale di grande fascino, nel quale possono ancora vivere tranquillamente numerosi esemplari di cernie, saraghi, dentici e aragoste, e dove è ancora molto frequente il passo del pesce pelagico, in particolare di ricciole e tonni. Anche la flora è estremamente rigogliosa in questa secca e, superata la batimetrica dei 35-40 metri, le grandi gorgonie e le bellissime spugne incrostanti prendono il sopravvento sulla nuda roccia della montagna sommersa in un’esplosione di mille colori.
L’immersione a Mezzo Canale è sicuramente un’esperienza indimenticabile per i subacquei, però bisogna prestare molta attenzione alla profondità e al tempo d’immersione, oltre che all’inevitabile lunga decompressione e alla corrente, preparandosi anche a una risalita in libera fatta con reel e pallone.
Per ben due volte, giovedì e venerdì scorso, ho potuto ammirare la famosa secca di Mezzo Canale, rinunciando al “solito” tuffo che avevamo programmato sul relitto del “Nasim” in favore di questa immersione che è sicuramente una delle più belle e affascinanti del Mediterraneo. Una sola parola può descrivere questa secca: [b]FANTASTICA!![/b]
Tanto per cominciare, appena arrivati sul punto d’immersione giovedì mattina in una bella giornata di sole, siamo stati accolti da un gruppo di tonnetti che saltavano sul pelo dell’acqua e che, assieme a uno stormo di gabbiani, facevano letteralmente strage di un banco di alici.
Poi, una volta scesi sott’acqua, abbiamo visto un mucchio di altri tonni che nuotavano nel blu, appena poco al di sopra del cappello della secca. E poi ancora cernie brune di dimensioni davvero notevoli che si affacciavano dalle numerose tane, alcune murene che nuotavano tranquillamente tra le gorgonie, grosse belle aragoste, alcune musdee e molti dentici nel blu, oltre a una miriade di pesci più piccoli che ci hanno avvolto come in una nuvola. Venerdì mattina invece, oltre a un branco di tonni e alcuni grossi dentici, abbiamo incontrato anche un grosso pesce luna… insomma tutto quello che purtroppo ormai si vede raramente lungo le pareti del promontorio dell’Argentario era qui per noi sulla secca, concentrato in pochi metri quadrati!! Durante i miei due tuffi mi hanno particolarmente colpito i grandi ventagli delle gorgonie rosse e gialle, sulle quali ho visto attaccati moltissimi esemplari dei rari astrospartus (la stella gorgona), mentre qua e là spuntavano bei rametti di corallo rosso e c’era un’infinità di ricci melone e qualche riccio matita.
[b]La secca di Mezzo Canale[/b] si solleva dal fondo proprio al centro del canale tra il promontorio dell’Argentario e le isole del Giglio e di Giannutri, a circa 3 miglia al largo dell'Isola Rossa. Il fondo di questo canale è fangoso ed è piuttosto uniforme. Il canale si sviluppa alla profondità prevalente di 90-100 metri, e costituisce una delle aree preferite per la pesca a strascico, anche oltre le restrizioni che impongono ai pescherecci una distanza minima dalla costa (restrizioni facilmente violabili in un ambiente così ristretto). La secca di Mezzo Canale è caratterizzata da un’impressionante cordigliera di guglie e pinnacoli, alternati da alcune valli. In pratica, è una montagna che dai 100 metri di profondità risale fino ai 24 metri, con pareti ripide fino ai 50-60 metri, che poi proseguono scendendo più dolcemente verso gli abissi, formando splendide franate di massi. La secca, essendo in mare aperto, è esposta al movimento ondoso e ai venti e solitamente è battuta da correnti spesso impetuose (anche oltre i 3 nodi), che la rendono inavvicinabile per la maggio parte dell'anno, anche perché il mare, pur in assenza di vento, è spesso agitato dalle correnti che sono sempre presenti nel canale tra il Giglio e l'Argentario. Queste caratteristiche hanno fatto della secca di Mezzo Canale un ecosistema quasi isolato e unico, nel quale la caratteristica biocenosi dell'Arcipelago Toscano meridionale è molto meno degradata rispetto a quella che si trova lungo la costa. Qui infatti, nonostante l'inquinamento chimico e fisico sia quello comune a tutto il Mar Tirreno, gli effetti diretti delle alterazioni dell’ambiente naturale prodotte dall’uomo sono piuttosto limitati.
I subacquei di solito frequentano poco questa secca. La sua posizione e le sue caratteristiche fanno sì che non possa essere inserita negli itinerari turistico sportivi commerciali della maggior parte dei diving locali, poiché la secca si trova in mare aperto ed è spesso battuta da correnti molto forti. Inoltre, si tratta di un’immersione profonda che richiede sempre una lunga decompressione e l’uso di miscele diverse.
La grande profondità e le impressionanti pareti verticali della secca di Mezzo Canale si sono guadagnate il rispetto dei rari subacquei che la frequentano e le difficoltà tecniche di quest’immersione hanno permesso di preservare un ambiente naturale di grande fascino, nel quale possono ancora vivere tranquillamente numerosi esemplari di cernie, saraghi, dentici e aragoste, e dove è ancora molto frequente il passo del pesce pelagico, in particolare di ricciole e tonni. Anche la flora è estremamente rigogliosa in questa secca e, superata la batimetrica dei 35-40 metri, le grandi gorgonie e le bellissime spugne incrostanti prendono il sopravvento sulla nuda roccia della montagna sommersa in un’esplosione di mille colori.
L’immersione a Mezzo Canale è sicuramente un’esperienza indimenticabile per i subacquei, però bisogna prestare molta attenzione alla profondità e al tempo d’immersione, oltre che all’inevitabile lunga decompressione e alla corrente, preparandosi anche a una risalita in libera fatta con reel e pallone.
Re: Mezzo Canale!!
Sono contento che abbiate fatto la secca di mezzo canal. Sono un paio di anni che non riesco più a tornarci.
Confermo la presenza di corrente,una volta non riuscivamo a scendere da quanto era forte,ma sicuramente un immersione fantastica.
Và segnalato che oltre tutto si trova sulla rotta delle navi mercantili, quindi bisogna affidarsi ad equipaggi molto competenti.
Confermo la presenza di corrente,una volta non riuscivamo a scendere da quanto era forte,ma sicuramente un immersione fantastica.
Và segnalato che oltre tutto si trova sulla rotta delle navi mercantili, quindi bisogna affidarsi ad equipaggi molto competenti.
Re: Mezzo Canale!!
Simone e Massimiliano sono decisamente [b]molto competenti[/b]....!!
A chi interessa, qui c'è [b]un report un pò più dettagliato [/b]di questo tuffo fantastico...
http://www.marpola.it/racconti%20di%20immersioni/Secca%20Mezzo%20Canale%202010/Secca%20di%20Mezzo%20Canale%202010.htm
...buona lettura!
A chi interessa, qui c'è [b]un report un pò più dettagliato [/b]di questo tuffo fantastico...
http://www.marpola.it/racconti%20di%20immersioni/Secca%20Mezzo%20Canale%202010/Secca%20di%20Mezzo%20Canale%202010.htm
...buona lettura!
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